Cassano incanta, Sirigu preserva - Live Sicilia

Cassano incanta, Sirigu preserva

Sampdoria-Palermo 1-1
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La bottiglia mezza piena del Palermo che strappa il pari a una Samp vogliosa ha l’etichetta di Salvatore Sirigu, non a caso citato dal “guru” Gianni Mura tra le soprese più belle del 2009. Il Tamburino Sardo si è allungato, si è stirato, ha schiaffeggiato il pallone, si è prodotto in balzi da campione sul prato di Marassi. E ha conservato un punticino d’oro. Dall’altro lato del campo, la palma del migliore spetta ad Antonio Cassano. Stile rococò e stoccata mortifera. Antonio sta imparando a disciplinare il suo talento. Ha capito che il calcio vuole magiche scimiette ammestrate dai piedi d’oro e si adegua. Poca favella, moltissimo succo, spettacolo garantito. Ed è un sacrilegio che un fuoriclasse di questo spessore non debba varcare le porte della convocazione in nazionale, per motivi oscuri a noi comuni mortali.
Il pareggio di Marassi ha visto un Palermo quadrato, afflitto dai soliti “Vorrei ma non posso” da trasferta. La Samp è una compagine di giocatori con gli arti inferiori da taglialegna, a parte Pazzini, Paolombo e sua maestà Antonio, l’unico in grado di accendere la luce a comando, con quel suo volteggiare vezzoso, mai fine a se stesso.
Antonio regna, Antonio detta i tempi. Nel Palermo Miccoli ha giocato da coraggioso,  stringendo i denti, evidentemente menomato dai postumi dell’infortunio. Cavani ha segnato un gol impossibile, annullato per un fuorigioco inesistente. Poi, nel momento di massima pressione blucerchiata, ha messo la zampina su un buon pallone di Liverani, beffando il solito improvvido Castellazzi in precipitosa uscita. Subito dopo Cassano. Ammaestramento di un lancio da mezzocampo, gherminella su Kjaer da un po’ sotto i suoi standard abituali. Palla in buca, nell’angolino sinistro, oltre il tuffo di un incolpevole Sirigu.
Il Tamburino Sardo, già vigilie nel primo tempo, è stato magnifico nel secondo. Ha negato il raddoppio a Re Antonio proteso verso il secondo alloro. Ha strozzato il gola urlo e felicità a Pazzini che aveva mirato giusto all’incrocio. Il Palermo ci ha anche provato a spezzare l’assedio. Ma uno sciagurato Simplicio ha perso inconcepibilmente tempo, nel controllare un pallone che chiedeva solo la grazia di essere spinto in rete. Uno a uno. Si brindi con la bottiglia mezza piena. Alla salute di Antonio e Salvatore. R.P.

SAMPDORIA (4-3-1-2): Castellazzi; Cacciatore (1’ st Zauri), Gastaldello, M. Rossi, Ziegler; Semioli (42’ st Accardi), Palombo, Poli; Tissone (12’ st Mannini); Cassano, Pazzini. A disposizione: Fiorillo, Pozzi, Franceschini, Soriano. Allenatore: Luigi Del Neri.
PALERMO (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Liverani, Nocerino; Simplicio; Miccoli (12’ st Budan), Cavani. A disposizione: Rubinho, Goian, Pastore, Bertolo, Succi, Melinte. Allenatore: Delio Rossi.
RETI: 40’ Cavani, 41’ Cassano.
ARBITRO: Romeo di Verona.


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