Casse vuote, magazzini pieni: il grido di dolore del settore moda

Casse vuote, magazzini pieni: il grido di dolore del settore moda

Commenti

    condivido la tua analisi in via lincoln siamo messi come dici tu malissimo

    I ristori sono proporzionali alla perdita di fatturato, in ragione del 20% circa. Leggendo l’articolo i conti non mi tornano. Forse alcuni commercianti pagano il fatto che avrebbero dovuto fare “qualche” scontrino in più? Chiedo per un amico.

    Rispondo ad Alfredo grillo.
    Caro sg. Grillo la invito prossimamente a recarsi presso il mio negozio di abbigliamento in via Roma a sostituirmi, facendole io da commesso e sono sicuro che lei sarà in grado di risolvere tutti i problemi compresi stipendi e scadenze magari mettendoci di suo come io e altri colleghi stiamo facendo da inizio pandemia.
    Dica al suo amico che a posto di fare il coniglio esca allo scoperto e si confronti con noi commercianti che da sempre siamo stati il volano dell’economia.

    Si salva solamente il settore del lusso che, come sempre anche nei momenti di maggiore crisi, continua a tirare alla grande in virtù del fatto che coloro che sono ricchi e possono spendere non risentono delle fasi cicliche dell’economia.

    Durante la guerra i negozi non sono illuminati e non esiste movida o stadi pieni.
    Ammettiamo che siamo in guerra con un nemico che é ovunque e ci bombarda silenziosamente. La vita é cambiata, quindi dobbiamo cambiare modo di vivere e lavorare, sperando che finisca presto e bene.

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