Cassette manomesse per furto | L'Enel: "Mille cabine alterate" - Live Sicilia

Cassette manomesse per furto | L’Enel: “Mille cabine alterate”

Allarme sicurezza. Dei duemila gli allacci abusivi accertati in città da gennaio ad oggi dall'Enel, la metà aveva compromesso il funzionamento delle cabine in strada, proprio come è successo al Borgo Vecchio, dove una bimba è rimasta gravemente ustionata per l'esplosione.

PALERMO – Più di mille allacci diretti alle cabine dell’Enel. Si tratta di sistemi rudimentali per rubare la luce che manomettono l’integrità dell’impianto, rendendolo potenzialmente pericoloso. E’ un dato che emerge dopo l’ultimo drammatico fatto di cronaca che ha visto una bambina di sette anni finire in ospedale per le gravi ustioni riportate: la cabina, che si trova a pochi metri dalla sua abitazione, al Borgo Vecchio, la scorsa settimana è esplosa. Le fiammate l’hanno investita bruciandole la faccia, una spalla e il braccio.

Ustioni sul quaranta per cento del corpo della piccola Vittoria, che stava giocando per strada con dei coetanei. Poteva succedere a chiunque. Ma soprattutto dovunque. A Palermo non c’è zona che venga risparmiata dai furti di luce. In base a quanto hanno accertato i tecnici dell’Enel, quella cabina è esplosa perché era stata manomessa: al suo interno si sarebbe trovato un corpo estraneo e, probabilmente, l’allaccio è stato rimosso dopo l’incidente. “Furti di energia elettrica – spiega Luigi Di Fiore, responsabile delle relazioni esterne Enel Sicilia – vengono quotidianamente accertati dai nostri tecnici in ogni quartiere della città. Dalla zona residenziale, a quella popolare, il fenomeno sembra non placarsi”.

E il danno economico non è l’unico problema: “Già, perché quando l’allaccio abusivo viene effettuato direttamente alla cassetta stradale, che distribuisce l’energia elettrica a bassa tensione ad ogni abitazione, l’impianto viene gravemente compromesso. Si tratta di cabine isolate, impermeabili, resistenti alle intemperie, ermetiche. Chi riesce a manometterle le danneggia e mette a rischio l’incolumità pubblica”.

Un sistema per abbattere i costi in bolletta del cento per cento, diffuso soprattutto nella periferia della città e nei quartieri popolari: “Ci sono aree in cui è più diffusa la manomissione del contatore, che viene rallentato con modifiche o magneti – spiega Di Fiore -. Nel centro storico, dove sono ancora presenti “cavi volanti” nei palazzi, si diffondono invece a macchia d’olio questi allacci diretti in strada, come nel caso del Borgo Vecchio. Qui abbiamo trovato un foro da cui entrava probabilmente un cavo successivamente rimosso. Il corpo estraneo ha provocato il corto circuito, poi la fiammata. Senza considerare le cabine vandalizzate o distrutte da incidenti stradali, che comunque vengono puntualmente ripristinate. Sono circa trentamila in città e vengono periodicamente controllate”.

A Palermo i numeri dei furti di luce continuano a lievitare: 230 gli arresti scattati nell’ultimo anno e mezzo, oltre 150 le denunce. E l’escalation riguarda soprattutto bar e macellerie, oltre che gli appartamenti.

“Da gennaio ad oggi – prosegue Di Fiore – abbiamo effettuato quattromila verifiche e almeno la metà è risultata positiva. Su duemila allacci abusivi, circa mille erano diretti, ovvero effettuati tramite le cassette Enel stradali, manomesse e quindi potenzialmente pericolose. Per arginare questo fenomeno – conclude – abbiamo bisogno anche dell’aiuto dei cittadini, ai quali chiediamo di segnalare eventuali anomalie e manomissioni al numero 803.500″.


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