Cassonetti come discariche | Scatta il sequestro a Siracusa - Live Sicilia

Cassonetti come discariche | Scatta il sequestro a Siracusa

E' caos sulla gestione del servizio di igiene ambientale: la polizia comunale sequestra due aree

SIRACUSA – Un’estate di vera emergenza e caos rifiuti a Siracusa è culminata stamattina nel sequestro di due aree attorno a cassonetti stracolmi dove i rifiuti si ammassavano da giorni senza essere raccolti. Il provvedimento, eseguito dalla polizia ambientale comunale, è stato disposto dall’assessore al ramo Pietro Coppa e arriva dopo oltre settemila euro di multe elevate in settimana contro cittadini che hanno gettato l’immondizia senza seguire le regole. Ma anche dopo un’intera estate di caos, di accuse incrociate azienda-comune-cittadini, di discariche a cielo aperto in ogni parte della città e in tutte le zone balneari.Con l’Asp che gira cumuli di segnalazioni di aree da disinfestare: segnalazioni che puntualmente restano inevase.

All’origine di tutto c’è la gara rifiuti annullata dal Cga nel maggio scorso, dopo che un anno prima il Tar l’aveva dichiarata aggiudicata alla ditta Igm. In sintesi i tribunali amministrativi, in una gara da 128 milioni per sette anni, partita nel 2014, avevano man mano estromesso tutte e tre le ditte pretendenti. A quel punto l’amministrazione comunale aveva optato per una breve proroga del servizio alla società che lo gestiva, ma che di fatto non era vincitrice di gara, per procedere successivamente alla presentazione di una gara ponte. E darsi il tempo di riscrivere un nuovo bando, aggiornato alle nuove esigenze della città.

Tra gli effetti di questi passaggi un irrigidimento nei rapporti tra l’ente e l’azienda, culminato in ripicche e accuse. Come le decurtazioni nel canone per servizi ritenuti “non espletati”, da una parte, e gli scioperi improvvisi a ogni ritardo nel trasferimento dello stesso canone dall’altra. Ma soprattutto tra le conseguenze c’è stata la frenata nel servizio da poco avviato della raccolta differenziata porta a porta. Per il dirigente del Comune Gaetano Brex “un quarto della città, ossia 30mila cittadini”, sono rimasti esclusi dalla distribuzione dei contenitori per la raccotla differenziata. Questo vuol dire che solamente in due tra i più grossi quartieri (Akradina e Tiche) sono rimasti per strada i cassonetti: stimolante attrattiva per i trasgressori di tutto il resto della città, che hanno reso invivibili tante di quelle aree. Inoltre nel nuovo capitolato provvisorio la raccolta nelle aree balneari è passata a una cadenza di tre giorni a una settimana. Proprio quando quei luoghi decuplicano le presenze.

A questo si aggiunge il mancato espletamento di servizi connessi come lo spazzamento delle strade e il diserbo di marciapiedi e di aree come i parcheggi, che l’Igm per i mesi luglio-settembre ha dato in subappalto per 72mila euro. Tutto l’insieme ha determinato una vera e propria condizione di emergenza suggellata dalle testimonianze dei cittadini, ma soprattutto dalle parole inquietanti che arrivano dal dipartimento Prevenzione e Igiene dell’Asp, secondo cui sono in drammatico aumento “le segnalazioni di rifiuti abbandonati e conseguente presenza di striscianti (topi e blatte) riscontrate dai nostri tecnici della prevenzione”. In questo caso l’Asp ha solamente un compito di sorveglianza. La competenza degli interventi è del Comune, che deve girare l’ordine alla ditta incaricata. Il calendario di questi interventi di disinfestazione dovrebbe giungere dal Comune all’Asp affinché quest’ultima verifichi: non è arrivato. Sono arrivati invece stamattina gli inediti sequestri di due aree urbane.

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