Cominciano quasi sempre così i fine settimana di Davide Aiello, parlamentare nazionale del Movimento 5 stelle: a Casteldaccia, paese della provincia di Palermo di cui è originario, con la sua famiglia. Anche oggi Aiello è qui, a casa con i genitori. Ma oggi è tutto diverso, in fondo: questa sera, in piazza Matrice, ci sarà un raduno di solidarietà nei suoi confronti e contro tutte le mafie. Un’idea nata da alcuni suoi concittadini che hanno scelto di ribellarsi e di non tacere davanti alle intimidazioni e alla violenza.
Aiello, domenica scorsa, è stato aggredito davanti a un bar di Casteldaccia, all’interno del quale poi si è rifugiato, per le parole pronunciate durante un suo intervento a Montecitorio – intervento risalente al 2018 – in cui aveva puntato il dito contro il fenomeno del voto di scambio, diffuso anche nel suo paese. Sul caso è già aperta un’indagine al Tribunale di Termini Imerese e il deputato è stato ascoltato dal procuratore Ambrogio Cartosio.
“La giustizia farà il suo corso e io ho piena fiducia nella magistratura. Non mi pento di niente”, dice, anche se la preoccupazione ora è tanta. Per sé e per la sua famiglia.
Come stanno i suoi genitori, come stanno reagendo a quello che le è successo?
“Sono provati quanto me, sono inquieti. Li ho rassicurati, ho detto loro che un episodio così non si verificherà più, ma non riescono a nascondere la preoccupazione. Però sanno che ho fatto la cosa giusta e mi incoraggiano ad andare avanti”.
E lei come sta oggi?
“Quello che è successo non mi ha ferito fisicamente, quel tipo di ferite guarisce presto. Ma le ferite che ho subito le avverto a livello morale e psicologico. In 36 anni di vita non ero mai stato aggredito così ferocemente”.
Rifarebbe quell’intervento alla Camera?
“Sì, è l’intervento di cui sono più fiero. È stato il mio primo intervento da parlamentare nazionale. Sapevo di stare affrontando un argomento scomodo e pericoloso e che qualcuno si sarebbe risentito, ma non ho mai pensato ‘chi me l’ha fatto fare?’. Non potevo fare finta di nulla”.
Come l’hanno presa i casteldaccesi?
“Mi è dispiaciuto che alcuni abbiano creduto a una narrazione distorta dei fatti. Se il sindaco eletto (Di Giacinto, n.d.r.) racconta che io sono intervenuto per dire che a Casteldaccia sono tutti mafiosi, poi è facile che ci sia chi crede alle sue parole. Nei paesi funziona ancora così, il passaparola, il sentito dire è importante. Ma io non ho mai detto nulla del genere: io sono intervenuto contro il voto di scambio in quanto fenomeno, che riguarda molte zone d’Italia, non solo la Sicilia. Tutto il resto è stato montato ad arte contro di me”.
Quindi, onorevole Aiello, ai suoi concittadini di Casteldaccia vuole lanciare un messaggio di chiarezza?
“Io vivo ancora a Casteldaccia. Sono nato e cresciuto qui e ancora vivo qui. Lavoro a Roma, ma ogni weekend torno a casa. La mia esperienza politica è iniziata qui come consigliere comunale e se c’è una cosa che so è che è fondamentale il rapporto con i cittadini. I cittadini, che poi sono quelli che ci votano, hanno bisogno di essere ascoltati e rappresentati. E io mi sforzo sempre di farlo. Il collegio va da Cefalù a Marsala e io viaggio sempre tanto sul territorio. Solo la pandemia mi ha rallentato”.
Gira per la Sicilia insomma, come Cancelleri e Barbagallo in questi giorni. Che ne pensa dell’alleanza Pd-M5s, può funzionare anche in Sicilia?
“Se è un modello vincente lo decideranno gli elettori. In alcuni territori Pd e M5s stanno dimostrando di aver trovato una quadra per una coalizione, ma non è detto che questo vada bene per tutti i territori. Veda Roma, per esempio: noi sosterremo la Raggi, il Pd non so che farà; nel caso ci divideremo. Ogni territorio ha le sue logiche e le sue pratiche. Io so che stiamo lavorando bene con le forze del centrosinistra che sono state leali nel sostegno al governo Conte-bis e spero che anche a livello locale si possa trovare un accordo. Intanto, Cancelleri e Barbagallo viaggiono insieme in auto per la Sicilia ed è una cosa buona, perché, come le dicevo, penso che i cittadini e gli amministratori locali vadano sentiti”.
Tra poco sarà in piazza a Casteldaccia, circondato da rappresentanti delle più svariate forze politiche e della società civile. Come la fa sentire questo?
“Meno solo. E mi fa sentire ancora di più che non ho sbagliato”.