CASTELDACCIA (PALERMO) – “Ho lavorato fino alle 10 nella vasca e tutto è filato liscio. Mi ha dato il cambio mio cugino Giuseppe Miraglia (una delle vittime della strage di Casteldaccia, ndr). Poi è successo qualcosa d’imprevisto”. Giovanni D’Aleo, 44 anni, operaio scampato all’incidente sul lavoro costato la vita a 5 operai, ha raccontato ad uno dei soccorritori i momenti concitati della tragedia.
Durante la mattina nel cantiere in cui si svolgeva la manutenzione della rete fognaria tutto sembrava filare liscio. Gli operai avevano iniziato il lavoro alle 8 e dopo due ore si erano dati il cambio. D’Aleo sarebbe andato a rifocillarsi dopo essere stato per ore nella zona della vasca dell’impianto. Resta da capire cosa sia successo dopo. “Ho capito subito che era accaduto qualcosa di grave e ho dato l’allarme”, ha aggiunto in lacrime l’operaio.
Interrogatorio per il direttore dei lavori
È durato fino a tarda notte, intanto, l’interrogatorio del direttore dei lavori che doveva controllare l’intervento di manutenzione che gli operai della società quadrifoglio group stavano svolgendo alla rete fognaria di Casteldaccia per conto della Amap, la società che gestisce rete idrica e fognaria nel capoluogo e in decine di comuni della provincia.
Le indagini della Procura
Durante l’intervento, probabilmente uccisi dalle esalazioni del gas formato dalla fermentazione dei liquami, hanno perso la vita cinque operai: quattro della Quadrifoglio e uno di una società interinale. Un sesto è ricoverato in Rianimazione. Sulla strage indaga la procura di Termini Imerese che ha delegato gli accertamenti alla polizia.
All’interrogatorio del direttore dei lavori, dirigente dell’Amap, ha partecipato il procuratore Ambrogio Cartosio. Secondo le prime notizie gli operai non indossavano mascherine. Sarebbero morti prima in tre, poi avrebbero perso la vita i colleghi che erano scesi nella vasca non vedendo risalire gli altri.
E intanto, emergono altri particolari strazianti sulla strage di Casteldaccia. Il figlio di Ignazio Giordano, uno degli operai morti, è un infermiere e ha saputo di quanto accaduto al padre mentre si trovava al lavoro all’ospedale Ingrassia. Sapeva che il padre stava lavorando nel cantiere di Casteldaccia e ha cercato di mettersi in contatto con lui ma il telefono squillava invano. “Ha compreso subito che stava avvenendo qualcosa di terribile – raccontano i colleghi -. Sono stati attimi terribili. Poi è arrivata la conferma. Una tragedia”.