PALERMO – Il “fatto non sussiste”. Davanti al tribunale di Trapani sono cadute le ipotesi di corruzione, atti contrari ai doveri di ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Gli assolti sono l’ingegnere Simone Cusumano, all’epoca dei fatti dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Castellammare del Golfo, gli imprenditori Antonio e Severino Caleca e l’ingegnere Antonino Stabile.
Il processo riguardava il progetto per l’efficientamento energetico dell’ex edificio scolastico “plesso Buccellato”. L’ipotesi è che la scelta del professionista fosse il frutto di un patto corruttivo. Gli avvocati Alessandro Pergolizzi, Massimo Motisi, Ernesto Leone, Aurelio Cacciapelli e Luigi Pipitone hanno ricostruito la storia della gara, facendo emergere che tutto sui era svolto in piena regolarità. Alla fine erano stati scelti tre tecnici e non uno.
Le procedure seguite dal Cusumano erano state adottate nell’esclusivo interesse del Comune di Castellammare del Golfo. Si trattava di situazioni pericolose – rischio crolli e incendi – e bisognava fare in fretta. Anche il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione al termine della requisitoria. Nel corso delle indagini erano scattate anche delle misure cautelari.