Catania, avanti un altro: in una stagione che deve ancora dire tutto

Catania, avanti un altro: in una stagione che può ancora dire tutto

In mattinata l'annuncio su Zeoli nuovo tecnico

CATANIA – E certo che ci sono notizie evidentemente più importanti del cambio di un allenatore di calcio. Ma i fiumi d’inchiostro (pardon, il ticchettio nervoso sulla tastiera di un computer) è diretta conseguenza della favola sportiva che non necessariamente è cominciata nell’estate del 2022 con C’era una volta. Non si tratta di raccontare una semplice saga di palloni che entrano in rete o di clean sheet (come scrivono i più bravi). Quello che sta accadendo in questa stagione in casa Catania racconta anche il risvolto sociale della faccenda. Narra di un sogno che si è momentaneamente appassito portandone il fardello della fede. 
Ecco perché non si tratta solo di calcio. 

Del resto, siamo portati a sopportare un disonore civico (la munnizza, un torto, l’inefficienza della burocrazia, la presa in giro del politicante di turno): ma non che si possa subire l’affronto di veder affondare quella passione che ti accarezza il cuore.

Ed il punto sta proprio lì. Nonostante tutto, questa stagione può ancora essere meravigliosa. Sembra inopportuno scriverlo e dirlo ma la scorciatoia (in relazione al campionato) lascia ancora aperta la porta del sogno. Non certo, però, senza quel fuoco furibondo che avrebbe dovuto accendere i nervi e mangiarsi il campo: degli errori commessi sul fronte tecnico e dirigenziale. I calciatori rossoazzurri, finora e Coppa a parte, hanno soprattutto corricchiato.

Il lungo e mai così franco colloquio a quattr’occhi, Grella-Lucarelli, avuto in albergo dopo aver fatto passare una serata devastante al termine di Avellino-Catania, riporta mister Zeoli in panchina. 
L’annuncio avverrà nel corso della mattinata. L’ennesima umiliazione sportiva targata 2023/2024 dei giorni recenti va oltre. Ci comunica che il sogno riposa nel cassetto, in attesa del risveglio. Di un bacio sulla fronte. Al momento non c’è più un progetto che incarni quella visione rivoluzionaria della passione. Tra gli stessi giocatori non c’è un uomo che la impersonifichi.

Avanti il prossimo, tocca a Zeoli: uno che, quantomeno, ben conosce il freddo dell’inverno catanese.


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