Catania, bandi di assunzione in Amts: è scontro istituzionale

Catania, bandi di assunzione in Amts: è scontro istituzionale

La commissione consiliare richiama Bellavia. Interviene il Pd

CATANIA – Partecipate del Comune di Catania e nuove assunzioni, è scontro istituzionale. “Dopo anni alla guida dell’Amts dobbiamo inevitabilmente constatare che, l’attuale presidente dell’azienda metropolitana trasporti e sosta di Catania Giacomo Bellavia, non ha ben chiaro il ruolo istituzionale che ha la commissione comunale alle Partecipate e la necessità strategica di collaborare con i consiglieri comunali che la compongono”. Parole dure. A sottoscriverle sono Andrea Cardello, presidente della commissione Partecipare eletto in Prima l’Italia, e i due vice: l’autonomista Serena Spoto e il trantiniano Fabio Currò.

I bandi di concorso

Al centro del contendere ci sono i due bandi di concorso che prevedono l’assunzione in Amts, azienda partecipata dal Comune che si occupa dei trasporti su gomma e dei parcheggi all’interno del territorio cittadino. “A noi sembra quantomeno anomalo – scrivono il presidente e due vice – che i due bandi vengano pubblicati sul sito dell’azienda etnea a meno di un mese dalla scadenza del Contratto di Servizio (senza sapere nemmeno in che termini esso verrà rinnovato) della stessa Amts. L’unica certezza – si legge – è che vengano stilati bandi senza confronto con la commissione comunale alle Partecipate. Un organo, è bene ricordare, che lavora per portare quei risultati tanto richiesti dai cittadini che credono nella buona amministrazione e che ci hanno accordato la loro fiducia nelle ultime lezioni di maggio”.

Lo scontro istituzionale

Le ragioni dello scontro. “I consiglieri comunali – si legge ancora – sono chiamati a esprimere decisioni nell’interesse dei catanesi, all’interno del Senato Cittadino e nelle commissioni preposte, solo se vengono messi nelle migliori condizioni per poter fare il proprio lavoro. Il presidente Bellavia non ritiene necessaria il nostro coinvolgimento, e infatti, nel corso dell’ultimo incontro abbiamo posto precise domande in merito alla rimodulazione aziendale, al suo piano delle assunzioni o all’organigramma dei dipendenti dell’Amts, richiedendolo anche gli atti a supporto. Il tutto ricevendo sempre un sistematico silenzio”.

L’accusa. “Dispiace e stupisce – continuano – che anche l’ultima questione, riguardante il fabbisogno aziendale, abbiamo ricevuto il consueto silenzio. Si ritiene che tenere all’oscuro di importanti decisioni o procedure dell’Amts la commissione comunale alle Partecipate rappresenta un grosso danno per tutta Catania. Si chiede pertanto un intervento urgente del Sindaco e del Presidente del consiglio al fine di convocare una capi gruppo”.

La replica del presidente di Amts

La replica di Giacomo Bellavia, presidente di Amts, a Cardello e colleghi. “Il 7 novembre scorso ho partecipato ad una riunione proprio della medesima commissione, al fine di illustrare tutte le principali iniziative in corso dell’azienda, compreso il piano del fabbisogno aziendale 2023 e le procedure di selezione che sarebbero state a breve pubblicate, con criteri di selezione trasparenti ed esclusivamente telematici”.

“Probabilmente – continua Bellavia – si è creata una incomprensione con il consigliere Cardello. Le società partecipate, seppur sotto il regime “in house”, hanno autonomia gestionale sulla base della normativa applicabile: spettano all’organo amministrativo della società gli atti di gestione, spetta all’organo di controllo analogo del Comune l’approvazione degli strumenti di portata generale (il quale organo ha regolarmente approvato nel settembre 2023 il piano dei fabbisogni e il piano industriale di Amts), mentre competono al consiglio comunale gli atti di indirizzo e di controllo”.

“Fatte queste precisazioni – conclude il presidente di Amts – continuerò sempre ad assicurare alla Giunta ed al Consiglio comunale tutta la massima collaborazione e l’informativa necessaria, come peraltro sempre fatto negli ultimi 5 anni durante la scorsa consiliatura”.

Pd: “Dubbi sulle partecipate”

Il Partito democratico apre, intanto, un ennesimo fronte di scontro. “Le società partecipate – scrivono i consiglieri Damien Bonaccorsi, Maurizio Caserta, Gerri Barbagallo e Anna Vullo – sono uno strumento attraverso il quale le amministrazioni comunali svolgono una parte dei loro compiti istituzionali. Il buon funzionamento di quelle società è pertanto una priorità imprescindibile. Ciò implica un buon uso e una buona gestione delle risorse messe a disposizione dagli enti. Qualsiasi cattivo funzionamento alla fine ricade sulle spalle dell’amministrazione. Ciò è particolarmente pressante in un momento così difficile per la nostra amministrazione catanese che rischia di non uscire mai dalla fase di dissesto finanziario”.

“Eppure – scrivono ancora – nell’ultimo periodo siamo spettatori di uno scenario tragico. La gran parte delle partecipate non funzionano in modo ottimale: da alcune come Multiservizi che registrano in 12 mesi un calo di quasi 3/4 del fatturato dal 2021 al 2022, ad Amts e Sidra che nonostante l’incarico a scadenza breve pubblicano bandi di assunzioni di personale per svariate decine di unità. Per non parlare degli oltre 200 mila euro spesi durante il 2023 soltanto tra consulenze esterne e patrocini legali di Sidra, oppure il contratto di fornitura energetica di 12 milioni di euro stilato per il periodo 2024/28 nonostante l’incarico di dirigente della Sidra abbia scadenza nel 2023″.

Inefficienze e altro. “Risulta inaccettabile – insistono dal Pd – che le aziende partecipate al 100% dal comune di Catania risultino spesso fallaci, ancor di più che determinate azioni di alcuni dirigenti, nominati dalla politica, influiscano negativamente sugli andamenti e vadano in direzione opposta a sentenze del Cga o del Tar”.

“Le responsabilità?”

E rilanciano: “Questo è un tema importantissimo su cui l’amministrazione dovrà dare risposte o nominando nuovi dirigenti, oppure prendendosi la responsabilità di quelli già in carica scelti dalla scorsa amministrazione, ma della stessa provenienza politica. Il gruppo Pd chiederà immediatamente che il tema venga discusso al più presto in consiglio comunale”.

L’intervento di Pellegrino e Miraglia

Il vicepresidente vicario e membro della commissione Partecipate Riccardo Pellegrino e la consigliera di Forza Italia Melania Miraglia intervengono in merito alla questione sollevata da diversi consiglieri comunali sui due bandi d’assunzione emessi da Amts: “La gestione operata dal presidente Amts Giacomo Bellavia ci lascia senza parole e accende forti dubbi. Come correttamente ricordato dal collega e presidente della commisione Partecipate Andrea Cardello, le commissioni consiliari sono organo istituzionale preposto al controllo e all’indirizzo dell’operato di tutto quello che riguarda l’amministrazione comunale e i cittadini. Partecipate incluse”.

“Ci saremmo aspettati di essere messi a conoscenza di quello che riguardava i due bandi in questione, invece il presidente Bellavia ha preferito non confrontarsi con il Consiglio Comunale e questo non può essere accettato”.

“Concordiamo col Pd”

“Concordiamo anche con la nota dei colleghi del gruppo del PD. La vicinanza della scadenza del bando con la scadenza del contratto di Amts ci insospettisce non poco sulla corretta gestione di queste assunzioni: speriamo vivamente che non ci sia qualche amico da voler piazzare e invitiamo chi di dovere a verificare sulla correttezza dei bandi. Faremo noi stessi un esposto alla Procura se necessario”.

“Ricordiamo al Presidente Bellavia – proseguono nella nota Pellegrino e Miraglia – che se lui è lì è perché la politica lo ha voluto, ma che i consiglieri sono stati eletti dai cittadini e portano la loro voce. Non accettiamo di essere esclusi da decisioni così importanti. I bandi sarebbero dovuti passare prima dalla Commissione preposta”.

“Chiediamo al sindaco Enrico Trantino di intervenire e di provvedere quanto prima alla riformulazione dei vertici delle partecipate e sollecitiamo il presidente del Consiglio Comunale il collega Sebastiano Anastasi alla convocazione di un consiglio urgente per discutere di quanto successo. Il recente passato e alcuni dirigenti ancora sotto processo – concludono i consiglieri forzisti – dovrebbero farci tenere alta l’attenzione: il Comune è casa del cittadino, non cosa loro“.


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