CATANIA .- “Liberate Elena! Non fatele del male, lasciatela in qualche posto, anche vicino una chiesa, in modo che la sua famiglia possa riabbracciarla! I bambini non si toccano! Tornate indietro sui vostri passi, prima che sia troppo tardi. Abbiate un minimo di pietà per questa bambina”. Solo una mamma può capire il dolore di un’altra mamma. E così Piera Maggio, che dal 2004 cerca la figlia Denise, ha lanciato un appello ai presunti rapitori di Elena affinché abbiano un sussulto di pietà. Si è così creato un ponte, virtuale, da Mascalucia a Mazara del Vallo.
Per i carabinieri la notte appena passata è stata dedicata interamente alle indagini. A raccogliere prove, ad analizzare ogni minimo dettaglio, a fare verifiche, riscontri, sentire familiari e conoscenti. Ma soprattutto i militari hanno cercato Elena. L’obiettivo è quello di riportarla a casa sana e salva. E più passa il tempo, più ogni speranza si affievolisce. La Procura sta coordinando una indagine delicatissima. E lo sta facendo con il massimo riserbo. Ieri sera però sono state diffuse le due immagini che LiveSicilia ha pubblicato, quella della piccola sorridente e l’altra – più un riflesso che una foto – immortalata poco prima dell’aggressione e del sequestro. Ai militari dell’Arma della tenenza di Mascalucia la mamma di Elena ha raccontato, in lacrime, che stava rientrando a casa, dopo avere preso la figlia all’asilo, quando tre persone incappucciate e una armata di pistola hanno aperto la portiera della sua vettura prelevando e portando via Elena.
Quello che non si comprende è il movente di questa azione criminale. Che non pare legata a una richiesta di riscatto. I genitori, attualmente non conviventi, non avrebbero problemi economici ma nemmeno tali disponibilità finanziare da giustificare una richiesta di soldi. Esclusa anche la criminalità organizzata.