Catania, Cisl FP: "Bolle Covid, rischi aumento contagi" - Live Sicilia

Covid, Cisl FP: “Bolle ospedali, rischio aumento dei contagi”

La nota del sindacato della Funzione Pubblica sulle linee guida per l'assistenza a pazienti positivi
CORONAVIRUS
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CATANIA – Maggiori carichi organizzativi, nessuna nuova risorsa per affrontarli e il rischio di un aumento dei contagi tra i lavoratori: sono le criticità segnalate dalla Cisl Funzione Pubblica di Catania in una lettera inviata ai dirigenti delle Asp sulle nuove linee guida per il trattamento di pazienti Covid asintomatici negli ospedali.

“Nelle Regioni in cui queste linee guida sono già state adottate – scrive il segretario Cisl FP Catania, Danilo Sottile – si sta riscontrando una grave grave situazione di contagi tra il personale sanitario, con gravi ripercussioni sul personale che rimane in servizio, esposto a stress lavoro correlato. Chiediamo l’attivazione di percorsi per reperire personale dedicato, e un continuo coinvolgimento e confronto con i lavoratori sulle misure di riorganizzazione in atto”.

Il testo integrale della nota

L’Assessorato alla Salute, con la Circolare Assessoriale prot. n. 33931 dell’8 luglio 2022 e con il Decreto Assessoriale n. 625 del 14 luglio 2022, ha emanato delle Linee di indirizzo per la gestione di pazienti con concomitante positivizzazione asintomatica/paucisintomatica per SARS-CoV2 in reparto specialistico non Covid.

Tali linee di indirizzo prevedono, per ogni Presidio Ospedaliero, percorsi assistenziali interni ai reparti specialistici di degenza che prevedano l’isolamento dei pazienti asintomatici e paucisintomatici in stanza singola o per coorte, con la predisposizione delle cosiddette “bolle”, ovvero aree “per le operazioni di svestizione degli operatori sanitari anche antistante la stanza di degenza. L’area di svestizione deve essere segnalata e provvista dei presidi necessari alla sanificazione dei dispositivi riutilizzabili e per lo smaltimento di quelli monouso”.

Nello stesso Decreto si specificano le caratteristiche dei pazienti e dei locali di degenza, la gestione dei posti letto, lo spostamento dei pazienti all’interno del Presidio, l’accesso di questi pazienti nei reparti specialistici, citando due regioni Regioni (Emilia Romagna e Toscana) che hanno introdotto simili modelli organizzativi assistenziali per pazienti asintomatici o paucisintomatici.

L’attuazione di queste nuove linee di indirizzo è stata decisa e trasmessa ai singoli presidi ospedalieri nel giro di pochi giorni, senza stabilire e destinare nuove risorse alla loro attuazione e senza interlocuzione con le organizzazioni sindacali. L’approccio seguito dall’assessorato è stato quello di gravare i professionisti della sanità con il compito di riorganizzare i reparti in modo da prevedere l’assistenza a malati Covid, i quali, già solo per le operazioni di vestizione e svestizione, implicano un tempo di cura molto maggiore rispetto ai malati non positivi al Coronavirus.

Inoltre, sembra essere stato del tutto trascurato il dato che proprio nelle operazioni di svestizione è insito il pericolo maggiore di contagio per i professionisti sanitari. Non a caso, numerosi quotidiani di sanità riportano che proprio nelle Regioni sopracitate, dove già è in atto tale modello organizzativo, si sta riscontrando una grave grave situazione di contagi tra il personale sanitario per la presenza di criticità organizzative e assistenziali nei reparti interessati dalla presenza delle Bolle Covid, con gravi ripercussioni sul personale che rimane in servizio, esposto a stress lavoro correlato.

In questi ultimi due anni il Sistema Sanitario Nazionale è stato stravolto dall’avvento della Pandemia Sars – Covid 19 che ha condizionato il nostro modello di Sanità Pubblica, fino a quel momento operante su modelli ben rodati nel tempo. Si è appurato che persino i Comitati Tecnico-Scientifici, le task force di esperti e i team di scienziati più preparati hanno rilevato significative difficoltà nel mettere in campo un nuovo sistema di offerta sanitaria, capace di fronteggiare il continuo e sempre variabile scenario pandemico, a danno dei pazienti affetti da patologie già esistenti.

Come CISL Fp questa pandemia ci ha insegnato che oltre a DPR, Dlgs e Circolari, un sistema ben funzionante passa da una pianificazione collegiale di tutti gli attori coinvolti nel nuovo processo organizzativo che si intende applicare, e dalla possibilità di reperire Risorse Umane dedicate.

Pertanto consapevoli delle necessità assistenziali, riteniamo prioritario, data l’attuazione già in atto delle Linee di indirizzo presso le strutture sanitarie, l’attivazione di tutti i percorsi atti a reperire il personale dedicato, fornire le strutture dei DPI necessari, prevedere delle equipe di sanificazione, pianificare le condizioni logistiche-strutturali, coinvolgere tutti gli RLS, adottare misure atte a limitare quanto più possibile il propagarsi del contagio. In quest’ottica, è auspicabile l’instaurazione di tavoli di confronto continuo tra le Direzioni aziendali e le organizzazioni sindacali, nell’ottica di un continuo coinvolgimento e confronto con i lavoratori sulle misure di riorganizzazione in atto.


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