Catania attende il Commissario: il limbo fino al voto - Live Sicilia

Catania attende il Commissario: il limbo fino al voto

Cosa prevede la legge: il periodo di attesa prima che le dimissioni siano definitive e la nomina da parte della Regione
PALAZZO DEGLI ELEFANTI
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CATANIA – Le dimissioni di Salvo Pogliese hanno concluso l’avventura dell’amministrazione comunale di Catania. Dopo i sobbalzi della sospensione del sindaco eletto e dei sei mesi di governo del vicesindaco Roberto Bonaccorsi, l’atto formale delle dimissioni dà il via all’iter attraverso cui si potrà arrivare a eleggere il nuovo sindaco di Catania, con la sua giunta e il consiglio comunale. Ma quali sono i prossimi passi previsti dalla legge? Le dimissioni fanno decadere anche il consiglio?

La validità delle dimissioni

A regolare ogni questione che riguarda gli enti locali italiani è il Testo Unico degli enti locali, decreto legislativo approvato nel 2000. Gli enti siciliani sono poi sottoposti, come vedremo, a determinate correzioni, previste dalla legge regionale in virtù dello statuto speciale.

Nel dettaglio, le dimissioni di un sindaco o la sua decadenza sono regolamentate dall’articolo 53 del Testo unico, che prevede innanzitutto che passino 20 giorni dalla presentazione delle dimissioni prima che queste possano essere valide. Nel caso di Salvo Pogliese, che ha ufficializzato la sua decisione il 28 luglio scorso, i 20 giorni scadono il 17 di agosto, mercoledì prossimo. Da quel momento, le dimissioni di Pogliese saranno, secondo l’articolo 53 del Testo unico, “efficaci e irrevocabili”.

Lo scioglimento della giunta

A quel punto, insieme a Pogliese decadrà anche la sua giunta. Ma, a differenza di quello che succede nel resto d’Italia, il consiglio comunale resterà nel pieno delle sue funzioni. La legge regionale che regola il funzionamento degli enti locali, infatti, ha previsto questa modifica. Il senato cittadino dunque rimarrà in carica fino al primo turno elettorale utile.

La nomina del commissario

Dal giorno 17 il governo regionale dovrà nominare un commissario straordinario per la città di Catania, con un atto dell’assessore delle Autonomie locali e della funzione pubblica Marco Zambuto e del presidente della Regione Nello Musumeci. Il commissario straordinario ha tutti i poteri del sindaco e della giunta, e di solito viene scelto tra i funzionari dell’amministrazione regionale, sia attivi che in quiescienza, ovvero in pensione o congedo.

La figura del commissario straordinario non deve essere confusa con quella del commissario ad acta per il bilancio, nominato proprio in questi giorni per il comune di Catania. Questa figura ha la funzione di stimolare e sollecitare l’approvazione dei bilanci che non sono stati approvati in tempo, e di sostituire se necessario gli organi inadempienti. Ma il suo potere si limita al tipo di problema che è stato chiamato a risolvere.

Nel caso di Catania il commissario ad acta Giuseppe Petralia è stato nominato per la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2021, slittato più volte per il mancato accordo sulla Tari.


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