Catania, Cosa nostra: tensioni per il controllo alle estorsioni - Live Sicilia

Catania, Cosa nostra: tensioni per il controllo delle estorsioni

Si è aperto il processo d'appello nato dall'operazione Black Lotus

CATANIA – Boss storici e capomafia più o meno recenti. Ma anche killer e soldati di Cosa nostra diventati collaboratori di giustizia. Sono questi i profili degli imputati del processo d’appello Black Lotus che il prossimo 13 giugno arriva alla fase clou, con la requisitoria del sostituto procuratore generale Giuseppe Lombardo. Il processo in primo grado si è concluso con una serie di condanne, anche pesanti. Il Gup ha inflitto pene dai 20 anni ai 2 anni. Il blitz da cui è nato il procedimento è quello che nell’ottobre del 2019 ha coinvolto gli affiliati dei gruppi dei Santapaola tra Belpasso e San Pietro Clarenza. Le indagini partirono dalla denuncia di un imprenditore per un tentativo di pizzo. E tra le imputazioni infatti, a vario titolo, c’è associazione mafiosa ed estorsione.

L’inchiesta ha documentato le tensioni vissute nel 2016 all’interno di Cosa nostra etnea quando è tornato in libertà l’ergastolano Carmelo Aldo Navarria – denominato lo spazzino del Malpassotu (alias il defunto Giuseppe Pulvirenti) – diventato poi collaboratore di giustizia. A sentirsi minacciato è Pippo Felice che in quel periodo aveva preso il controllo delle estorsioni da San Pietro Clarenza a Belpasso. Navarria con la benedizione di Francesco Santapaola, figlio di Colluccio, voleva tornare a riprendere il potere a Belpasso. Felice, con l’appoggio di Antonio Tomaselli, delfino degli Ercolano, non voleva però mollare la presa. Le telecamere dei carabinieri hanno immortalano le visite a casa di Felice di Tomaselli – all’epoca ai vertici di Cosa nostra catanese –  per poter mettere un freno alle tensioni per il ‘comando’ di Belpasso. Ma alla sbarra ci sono anche gli Stimoli, boss storici di San Pietro Clarenza, Enzo Sapia, ritenuto da qualche pentito uno che ha tenuto lo scettro della mafia militare, Giuseppe Distefano, colonnello di Lineri (frazione di Misterbianco), genero di Carmelo Rannesi (ex Malpassotu anche lui). 

Il nome degli imputati: Domenico Orazio Cosentino, Giuseppe Faro, Stefania Lorena Politino, Giuseppe Felice, Gianluca Lo Presti, Corrado Monaco, Barbato Stimoli, Carmelo Distefano, Carmelo Ardizzone, Francesco Santapaola, Vito Romeo, Antonio Tomaselli, Salvatore Messina, Carmelo Aldo Navarria, Gianluca Presti, Mirko Presti, Giuseppe Santonocito, Carmelo Orazio Stimoli, Gabriele Salvatore Stimoli, Pietro Stimoli, Carmelo Roberto Di Mauro, Venerando Leone, Vincenzo Sapia, Emanuele Spanò. 


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