Catania, il M5s: "Andremo in coalizione, decide Conte" - Live Sicilia

Catania, il M5s: “Andremo in coalizione, decide Conte”

Spetterà all'ex presidente del Consiglio sciogliere i nodi che si intrecciano all'ombra del Liotro. Mentre due nomi si fanno avanti con forza.
VERSO LE AMMINISTRATIVE
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ACI CASTELLO – Nella saletta gremita di Palazzo Fortuna, ad Aci Trezza, restano solo posti in piedi. L’incontro provinciale del Movimento 5 stelle, a Catania, è una partecipata riunione di attivisti di lungo corso. E, tra uno sfogo e una richiesta di rilancio, il grande tema resta inevaso: le prossime elezioni amministrative a Catania. Nuccio Di Paola, referente regionale pentastellato, prende ancora tempo: “Evitiamo personalismi, niente fughe in avanti. Giuseppe Conte sarà qui a metà dicembre, entro fine mese avremo le idee più chiare“. In prima fila, ad ascoltarlo attenta, c’è l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. L’ex sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, fresco di trasloco nel capoluogo etneo, invece, resta in piedi in fondo alla sala e va via dopo poco.

Sono loro i due nomi attorno ai quali si concentra il dibattito, interno ed esterno, negli ultimi tempi. Catalfo, madrina del reddito di cittadinanza, supportata da molti dei più stimati esponenti a cinque stelle di Catania. Cancelleri, primo volto riconoscibile del Movimento in Sicilia, forte di un radicamento storico e di grandi ambizioni. A ostacolare la corsa di quest’ultimo, però, resta il vincolo dei due mandati. Tema che si era già posto per le elezioni regionali 2022 e che, adesso, torna a porsi per le comunali 2023.

Il tempo scorre inesorabile. “Non c’è solo Catania”, borbotta qualche attivista dell’hinterland. Ma Catania è il capoluogo di provincia e, dopo Palermo, la città in cui più facilmente si fanno e si disfanno gli equilibri che poi si riflettono su tutta la Sicilia. “Le elezioni amministrative 2023 saranno la parte veramente difficile di questa nuova fase del Movimento”, afferma Di Paola nel suo discorso. La “nuova fase” riguarda la nascita dei gruppi territoriali, sul modello aggiornato e corretto dei vecchi meet up, e somiglia un po’ alle sedi di partito della Prima Repubblica. “Dai territori dobbiamo ripartire, con un’organizzazione che stiamo costruendo adesso, per arrivare preparati al prossimo momento elettorale“, aggiunge il portavoce siciliano, eletto vicepresidente vicario all’Ars con un sostegno larghissimo.

“Sono convinto che, se saremo il perno centrale di un progetto, evitando personalismi e lavorando in squadra, possiamo avere buoni risultati”. “Evitando personalismi”: lo ripete almeno tre volte. E poi amplia il ragionamento: “Dobbiamo essere il perno centrale di una coalizione che si deve creare, ci hanno cercati tutti: dal Partito democratico alla sinistra, vari gruppi politici vogliono parlare con noi. Noi abbiamo la forza per essere al centro di tutto”. Traducendo: il candidato primo cittadino, o la candidata prima cittadina, dovranno essere pentastellati. I contorni della futuribile coalizione per le elezioni comunali “non saranno fissi, né uguali per tutti i Comuni. In alcuni territori alcune cose sono possibili, in altri no”. A Catania, per esempio, . E la galassia della sinistra etnea non fa altro che ricordarlo. Senza contare che l’esperimento del campo progressista, andato male nel caso delle primarie per le Regionali 2022, all’ombra dell’Etna era piaciuto più che altrove.

“Territorio per territorio decideremo. Entro fine gennaio”. Proteste dalla sala. “Entro fine dicembre. In caso chiudiamo Conte in una stanza e non lo facciamo uscire finché non decide”, ride Di Paola. “Se mi date mandato, lo sorveglio io”, interviene con ironia Gianina Ciancio, ex deputata regionale, anche lei con due mandati da deputata regionale sulle spalle, da mesi sollecitata affinché possa essere lei la candidata a sindaca per il capoluogo etneo. Offerta che avrebbe più volte declinato con garbo, ma fermezza. La leggerezza delle battute, in realtà, sparisce presto. Nuccio Di Paola torna sul punto: “Sottolineo questo: mettiamo da parte i personalismi. I personalismi, nella storia del Movimento, non hanno fatto altro che danneggiarci“. Un messaggio più che chiaro a ex ministri ed ex sottosegretari.

“Date certe sulle amministrative?”, domanda Graziano Bonaccorsi, consigliere comunale catanese. “Se Conte procrastinasse ulteriormente, in qualche modo faremo”, risponde Di Paola. Al presidente del Movimento ed ex presidente del Consiglio il compito di fare quadrare i conti sul candidato o sulla candidata alla poltrona più alta di Palazzo degli elefanti (e sul referente provinciale pentastellato). Uscendo dalla stanza qualcuno si lancia in una battuta: “Almeno noi, ai livelli di Forza Italia non ci arriviamo“.


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