La giovane artista catanese ha curato le coreografie del musical "Ti parlerò d'amor" in cartellone al Teatro Abc.
Foto Davide Spagnolo
CATANIA – Immaginate di ripercorre la storia italiana di fine ottocento e inizio novecento attraverso un pentagramma. Note musicali che si rincorrono e un prof dietro la cattedra che racconta un secolo scegliendo le colonne sonore che hanno scandito l’incedere delle ore. E cosa muove tempo e spazio? Cosa ha ispirato gli artisti in ogni tempo e in ogni dove? La risposta è fin troppo scontata: l’amore. Dietro a questa sinossi si nasconde il progetto dello spettacolo musicale, entrato nel cartellone della stagione teatrale dell’Abc di Catania, dedicato alla canzone italiana dal 1870 al 1950 dal titolo (appunto) “Ti parlerò d’amor”.
Erika Spagnolo durante lo spettacolo (Foto di Davide Spagnolo)
La regia è di Emanuele Puglia che ha – grazie alla produzione di Incanto Mediterraneo di Salvo Sposito – portato sul palco una sorta di musical dove la protagonista indiscussa è la musica. Puglia divide la scena con artisti di grande talento come la cantante lirica Daniela Rossello, gli attori (cantanti) Salvo Saccullo e Laura Giordani e il direttore d’orchestra Diego Cristoforo che ripercorrono ritmi e suoni che rappresentano una goccia di memoria del tricolore. La danza fa da collante alla musica e alla canzone. Ad avere l’onore e l’onere di coreografare lo spettacolo è stata Erika Spagnolo, giovane trentenne catanese che forse prima di imparare a camminare già ballava sulle punte. Con le sue parole entriamo (in punta di piedi) in questo viaggio musicale.
“Ti parlerò d’amor” è un musical che vuole lanciare quale messaggio al pubblico?
Ti parlerò d’amor è uno spettacolo musicale che in primis vuole rievocare in tutta la sua essenza la canzone italiana dagli esordi ai fasti sanremesi lanciando un messaggio gioioso in cui le canzoni sono l’aspetto giocoso della storia dell’evoluzione socio-culturale italiana, dando leggerezza anche ai periodi storici italiani meno felici.
Da dove nasce l’idea di raccontare quasi cento anni di musica?
L’idea nasce dalla voglia di creare uno spettacolo musicale leggero che racconta in musica canzoni e danza una sorta di lezione universitaria che diventa un grande spettacolo in cui il professore Emanuele Puglia e la sua assistente Laura Giordani invitano man mano gente dal pubblico (tutti gli artisti: orchestra, ballerini, cantanti e direttore d’orchestra camuffati) che si trasformeranno improvvisamente in protagonisti della scena e rappresenteranno ogni periodo che il professore andrà a ricordare durante la sua lezione.
Con il regista Emanuele Puglia, nonché uno dei protagonisti, come è nato questo progetto?
Il progetto di Emanuele è nato un po’ grazie a tutti gli artisti che hanno cercato di collaborare alla sua idea di “lezione” e tra idee coreografiche e idee musicali si pensò di legare il tutto formando il parallelismo tra un reale professore universitario dei giorni nostri ma che all’occorrenza diventava parte integrante, con tutti gli artisti, della storia della canzone italiana.
C’è una fonte di ispirazione in questa coreografia che hai curato?
Un momento dello spettacolo (Foto D. Spagnolo)
L’ispirazione coreografica è strettamente legata alla scelta musicale dei brani, ma inoltre alla voglia di rappresentare in danza tutti quei brani famosi mai dimenticati nel tempo, miscelando insieme il varietà, l’operetta e l’opera lirica al tip-tap. Tutti i generi prescelti: dai can can partenopei alla famosa mossa coreografata per la versatile cantante lirica che si presta alla danza “Daniela Rossello” al “Fox della luna” (paese dei campanelli) fino ai tanghi come “Amapola” e “Il tango delle capinere” per arrivare a mitico pezzo coreografato “Ma le gambe” con ballerine sgambettanti in stile retrò anni 40; per poi concludere in bellezza con una coreografia di tip-tap sulle note di “Baciami piccina”
La canzone che più ti ha emozionato coreografare?
Sicuramente riportare il tip-tap in scena è stato entusiasmante, ma di certo ognuna di essa è un pezzo della mia storia di coreografa eterogenea che spazia dal classico al varietà all’operetta al musical e tanto altro.
Erika Spagnolo si sente più ballerina o più coreografa?
Sicuramente Erika Spagnolo oggi di sente un’artista completa sia in ambito coreografico che ballettistico. Ho sempre una grande sete di novità e voglia di sperimentare e di scoprire, dunque ogni spettacolo diventa nuova fonte di ispirazione artistica per continuare la professione sia di ballerina che di coreografa.
Se dovessi scegliere una canzone che rappresenta la colonna sonora che sancisce il legame d’amore tra Erika e la danza?
Sicuramente sceglierei un brano tratto da Le 4 stagioni di “Vivaldi ” poiché identificano la mia vera natura classica ma con notevole contaminazione contemporanea e creativa e narrativa come “Vivaldi” volle tramandare nella storia della musica classica.
“Ti parlerò d’amor” va in tournèe?
Una coreografia del musical (Foto D. Spagnolo)
Lo spettacolo andrà in tournée estiva. Le date sono ancora da definire ma saranno a breve pubblicate. Porteremo nelle piazze e negli anfiteatri estivi un po’ della vera essenza della bella musica italiana, tutto questo in attesa di grandi novità per la prossima stagione in cartellone al teatro ABC sempre con la compagnia di Incanto Mediterraneo e la direzione artistica di Salvo Sposito e ovviamente le coreografie di Erika Spagnolo. Volevo inoltre nominare tutti i ballerini professionisti che in questo spettacolo sono stati parte integrante e fondamentale: Alba Donzi’, Simona Mulia, Ilenia Cocuzza, Valentina Ferrante, Miriam Pisana,Vincenzo Privitera, Rocky Fratulli, Francesco Zappala.
E i tuoi prossimi progetti?
I miei prossimi progetti, oltre il tour con “Ti parlerò d’amor” sto allestendo le coreografie e parte della regia di un recital sul mitico e unico “Totò” con la produzione di “Danz&eventi”di “Aurelia Distefano” e con la collaborazione di grandi professionisti del musical e della scena teatrale italiana.