Catania, illegalità nei locali e sulla strada: sanzioni - Live Sicilia

Illegalità nei locali e sulla strada: sanzioni a San Berillo

I controlli dei Carabinieri nel quartiere: tre locali multati, più di 9 mila euro di multe per infrazioni al codice della strada

CATANIA – Controlli nel quartiere di San Berillo sono stati eseguiti la notte scorsa dai Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante, con la collaborazione di personale della Polizia Municipale di Catania.

Le attività commerciali

Le attività dei militari si sono concentrate in primo luogo sulle verifiche del rispetto della normativa igienico-sanitaria da parte delle attività commerciali di ristorazione presenti in zona. Al riguardo, all’esito dei controlli, sono scattate le sanzioni amministrative per 3 titolari di esercizi commerciali.

Si tratta in particolare di un negozio di vendita al dettaglio di generi alimentari, multato poiché aperto dopo le 22, di un bar sanzionato per “occupazione del suolo pubblico”, per aver abusivamente predisposto tavolini e sedie all’esterno della sua attività e infine di un locale di intrattenimento in zona piazza Carlo Alberto, che non aveva regolarizzato il volume della musica ed era sprovvisto della relazione fonometrica per l’inquinamento acustico.

La strada

I Carabinieri, con l’impiego di pattuglie dinamiche, hanno poi effettuato diversi posti di controllo per la verifica del rispetto delle norme imposte dal Codice della Strada, identificando un centinaio di persone e sottoponendo a verifiche una settantina di veicoli a due e quattro ruote. Nella circostanza, sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di oltre 9.000 euro, in particolare per guida senza casco, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e utilizzo del cellulare durante la guida, sequestrando amministrativamente 5 motorini.

Gli automobilisti controllati sono stati anche sottoposti a controlli mirati alla ricerca di armi e droga. In tale contesto, un giovane è stato trovato in possesso di modiche quantità di marijuana e, pertanto, segnalato quale “assuntore” alla locale Prefettura.


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