CATANIA- La Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati il rettore dimissionario del capoluogo etneo, Antonino Recca, nell’ambito delle indagini sulla mail elettorale a sostegno di una candidata dell’Udc all’Ars, Maria Elena Grassi, che si è poi ritirata, moglie di un dipendente dell’università, Nino Di Maria, inviata dal server di posta elettronica dell’ateneo etnea. Con i due coniugi è indagato anche il figlio, Daniele Di Maria. I reati contestati, a vario titolo, sono violazione del segreto d’ufficio e trattamento abusivo di dati personali. Recca è iscritto all’Udc. E’ stato candidato al Senato, non eletto, nella lista civica per Monti. Le indagini sono state eseguite dalla polizia postale di Catania, che ha notificato un avviso di garanzia, e coordinate dal procuratore Giovanni Salvi e dall’aggiunto Michelangelo Patané.
La polizia postale ha notificato inviti a comparire a tutti gli indagati su disposizione della Procura di Catania. Tra loro anche Enrico Commis, responsabile della struttura informatica dell’università. Il reato ipotizzato, per tutti, è di rivelazione di segreti di ufficio per avere utilizzato “gli elenchi di indirizzi email di iscritti all’ateneo, destinati a rimanere segreti, al fine di favorire la campagna elettorale di Maria Elena Grassi, candidata alle elezioni indette per il rinnovo dell’Assemblea regionale Siciliana per l’anno 2012”. Recca, Commis e Antonio Di Maria sono indagati anche per “avere abusivamente acceduto al sistema informatico dell’università”. Al rettore è contestato anche il reato di intralcio alla giustizia perché avrebbe ” messo in essere atti idonei a indurre il De Maria a rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità giudiziaria”. Le indagini, si legge in una nota della Procura di Catania, sono ancora in corso. Nei prossimi giorni si procederà agli interrogatori.
(Fonte ANSA)