CATANIA – Mancano ormai pochi giorni alla chiusura dell’anno sociale FAI, Fondo ambiente italiano, condotto nel rispetto della mission della fondazione attraverso un ciclo di iniziative, oltre 30 realizzate con soddisfazione. L’incontro di ieri pomeriggio in Piazza Duomo ha rappresentato l’ultimo appuntamento 2013, un’occasione per ritrovarsi in piazza Duomo e scandire il tempo con un momento all’insegna della bellezza.
Alla presenza di un nutrito capannello di soci, simpatizzanti e passanti incuriositi e dell’assessore comunale ai “Saperi ed alla bellezza condivisa”, Orazio Licandro, la delegazione FAI presieduta da Antonella Mandalà ha ri-consegnato alla città la targa attestante la consacrazione, da parte dell’UNESCO, del Barocco Catanese, Patrimonio dell’Umanità. Il progetto, che vede nell’incontro di ieri l’ultimo passaggio di un impegno assunto da tempo dalla delegata FAI, Marina Cafà, rientra nel progetto nazionale FAI “Puntiamo i riflettori” il cui scopo è quello di segnalare, valorizzare e recuperare beni particolarmente amati e riconosciuti dalla collettività. La targa è l’espressione del fatto che Catania rientra dal 2002 tra i siti di interesse UNESCO, insieme a Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa Ibla, Scicli, Caltagirone e Militello.
“Il nostro intento – ha affermato Antonella Mandalà – è di stimolare la sensibilità catanese e di avvicinare i concittadini ad un patrimonio così ricco e di grandissimo pregio storico, quale è quello della nostra città”. Ci si muove verso la stessa direzione, FAI e Comune di Catania, come ha poi ribadito l’assessore: “I patti, le relazioni, le alleanze tra soggetti diversi sono necessarie, oggi più che mai. L’unico versante verso cui dobbiamo muoverci è la cultura. Ed un soggetto importante come il FAI è necessario abbia un rapporto diretto con le istituzioni cittadine”.
La delegazione ha poi raggiunto la chiesa Badia di Sant’Agata sita in via Vittorio Emanuele, di fronte il prospetto laterale del Duomo, dove ad accoglierli vi erano il rettore della badia Padre Massimiliano Parisi e Sua Eccellenza Monsignor Gristina. E ‘stato, quindi, presentato l’ultimo lavoro di restauro (dopo quello del portone di San Benedetto) del portone laterale della Badia di Sant’Agata realizzato con il contributo FAI sempre nell’ambito del progetto “Puntiamo i riflettori”.
A chiusura dei lavori, Teresa di Blasi ha rivelato la sorpresa che tanto aveva incuriosito i presenti: è in preparazione per il 2014 un ciclo di lezioni inedite in merito alle opere conservate all’interno delle sale del castello Ursino, destinate ai tanti appassionati di arte. “Un tassello importante – ha affermato Marina Cafà, promotrice dell’iniziativa – a testimonianza del grande amore per la cultura e la storia da parte dei soci FAI, perché l’unione fa la forza. Il ripristino è testimonianza del fatto che ci sentiamo eredi e testimoni”.
La vicenda, che vede solo ieri il tanto desiderato “the end” è l’ultimo passaggio di una sequenza che nasce con la consegna di un riconoscimento alla città il 5 maggio 2003 ma che ha subito alterne vicende negli anni. Il grido di dolore era stato levato anni addietro, quando la la targa era stata imbrattata, poi divelta e, per finire, aveva assunto il ruolo di <reggi orlandini> destinatogli dal commerciante di souvenir posto a lato. Una spina nel cuore che, finalmente, è stata estratta per la gioia di tutti. “Adesso ci auguriamo – conclude la promotrice – che, attraverso l’intervento dell’assessore Licandro, la struttura metallica, a sostegno della targa, possa ricevere migliore collocazione, magari in Piazza Duomo, per essere fruibile a molti”.
