Catania, picchiata perchè si rifiuta di spacciare: c'è un arresto

Picchiata perchè si rifiuta di spacciare, finisce in ospedale: c’è un arresto

In manette è finito il pregiudicato catanese Sebastiano Sicali.

CATANIA. La segnalazione era giunta alla Sala Operativa della Questura etnea di una donna di nazionalità ucraina, vittima di aggressione, all’interno di una struttura ricettiva nel centro cittadino.
Oggi, le indagine della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania hanno portato alla misura cautelare della custodia in carcere dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale, nei confronti di Sebastiano Sicali, catanese, con precedenti di polizia per illeciti in tema stupefacenti e reati contro il patrimonio e già destinatario di un ordine di esecuzione per carcerazione emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Messina accusato di reati aggravati di lesioni personali gravi e violenza sessuale, in concorso con un soggetto non identificato ed una minorenne.
La misura di prevenzione è stata eseguita dalla Polizia.

Al momento dell’aggressione, sul posto i sanitari avevano prestato le prime cure alla donna con segni evidenti di percosse e molteplici ferite lacero contuse sul viso ed in altre parti del corpo, trasportandola poi presso un nosocomio cittadino, ove le veniva diagnosticata: “policontusione con trauma craniofacciale, contusione addominale, dorsale e agli arti inferiori”, nonché “frattura del pavimento dell’orbita di sinistra con modesta erniazione di tessuto adiposo nel seno mascellare, nel torace ampia falda di PNX anteriore destro dello spessore a-p max di circa 5, 5 cm, che determina ipoespansione polmonare prevalentemente a livello delle regioni medio-inferiori e che risale sino all’apice polmonare”.

Sul luogo dell’aggressione interveniva il personale della locale Squadra Mobile e del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica per i rilievi del caso, repertando e sequestrando, tra l’altro, ciocche di capelli extension, nonché imbrattamenti di presunta sostanza ematica rivenuta in varie parti del luogo teatro degli eventi delittuosi.

L’uomo raggiunto dalla misura cautelare avrebbe aggredito la vittima perché aveva rifiuto di spacciare stupefacenti e veniva rintracciato da operatori della Squadra Mobile di Catania lo scorso 13 luglio e tratto in arresto, oltre che per l’ordine di esecuzione del Magistrato di Sorveglianza e di cui sopra, anche per i reati di false attestazioni di generalità, resistenza, oltraggio, violenza e minacce al Pubblico Ufficiale, avendo, all’atto del controllo, fornito agli operatori indicazioni mendaci sulla sua identità, al fine di sottrarsi alla cattura pendente nei suoi confronti.
La misura cautelare emessa il 3 ottobre scorso a Sicali è stata notificata presso il carcere ove è attualmente ristretto.


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