"Il caso della piccola Elena non sia pretesto per attaccare gli avvocati difensori"

“Il caso della piccola Elena non sia pretesto per attaccare gli avvocati”

L'intervento del Consiglio dell'Ordine.

CATANIA. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania interviene sui commenti violenti e le minacce sui social nei confronti dell’Avvocato che assiste l’indagata del caso della piccola Elena (offese, auguri di patire le stesse sofferenze) e ricorda che il ruolo del penalista non è quello di difendere il reato, ma quello di tutelare, sempre, un principio sancito dalla nostra Costituzione.
L’Avvocato, infatti, costituisce un baluardo fondamentale delle libertà e dei diritti dei cittadini, perché tutti, ma proprio tutti – piaccia o non piaccia ad alcuni – hanno il diritto di essere difesi e di ricevere un giusto processo. E per difesa, ovviamente, non deve intendersi la difesa dell’azione criminale ma quella tecnica.

Il Coa evidenzia come ogni Avvocato senta il peso delle responsabilità che derivano dall’assunzione di un incarico difensivo, ma ha la consapevolezza di svolgere una funzione essenziale ed irrinunciabile per qualsiasi stato di diritto.
Il Coa, infine, sottolinea come, purtroppo, nell’opinione pubblica si assista sempre più frequentemente all’errata equiparazione dell’Avvocato con il proprio assistito, e ciò è, evidentemente, frutto della errata percezione del ruolo e della funzione del Difensore, che opera a tutela e garanzia del proprio assistito e dell’intero sistema giustizia. Per questa ragione l’Ordine degli Avvocati di Catania è a fianco del Collega oggetto di inaccettabili minacce e aggressioni verbali.

La nota della Camera penale

La Camera Penale di Catania reputa inaccettabili, oltre che illecite, le minacce rivolte al difensore della Signora Patti, indagata per l ‘ omicidio della figlia Elena Del Pozzo.
Rileva che il difensore , a cui si manifesta oggi incondizionata solidarietà, è chiamato a svolgere e coltivare un irrinunciabile diritto costituzionale : il diritto di difesa; eguale per tutti e per ogni fatto e che costituisce , ai sensi dell’articolo 24 della Costituzione, la vera garanzia per la legittimità del processo e dei suoi esiti. Esiti che vanno comunque tenuti indenni da condizionamenti e da pressioni che nulla hanno a che vedere con il processo penale.
Rammenta che la tematica degli avvocati minacciati rappresenta uno dei punti fondamentali del progetto di garanzia portato avanti da diversi anni dall’ Avvocatura e dall’Unione delle Camere Penali Italiane.


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