Catania, psicodramma centrodestra: l'assist di Cuffaro a Bianco

Psicodramma centrodestra: l’assist di Cuffaro a Enzo Bianco

Il leader della Dc Nuova striglia gli alleati e spariglia le carte, aprendo un cantiere che potrebbe andare oltre alle coalizioni.

CATANIA. Psicodramma centrodestra a piedi del Vulcano. “Siamo pronti a ragionare su candidature di personalità prestigiose che in passato hanno svolto determinati ruoli…” Totò Cuffaro, ex governatore della Sicilia e leader della Democrazia Cristiana Nuova, entra a gamba tesa nella ridda sul candidato sindaco di Catania. E lo fa con una uscita borderline ai microfoni dell’AdnKronos.

Psicodramma centrodestra

Non fa il nome, esplicitamente. Ma il riferimento è chiaro e porta a Enzo Bianco (o a qualcuno che gli somiglia parecchio). Proprio all’ex sindaco di Catania che aveva aspettato i festeggiamenti dedicati a sant’Agata prima di sciogliere la riserva. Ancora non lo ha fatto. Attendiamo. Qualora si candidasse – e lo ha dichiarato anche al nostro giornale – Bianco opterebbe per una convergenza oltre il centrosinistra. Intanto, le parole di Cuffaro danno quota a un progetto politico che potrebbe pescare da più parti. 

Enzo Bianco e Totò Cuffaro nella sede della Democrazia Cristiana Nuova
Un incontro nella sede catanese dello scudocrociato.

Che i due si stimino, sebbene figli di due tradizioni politiche assai distanti, non è una novità. Tant’è che prima delle Regionali hanno tenuto assieme un incontro nella sede dello scudocrociato catanese per rivendicare, in un certo qual modo, il primato della vecchia classe politica sull’attuale. Un assunto, sebbene discutibile, che ha raccolto però proseliti e applausi.  

Bianchisti e lombardiani

Dalle informazioni raccolte dal nostro giornale, anche uomini vicini a Enzo Bianco ed esponenti dell’area autonomista (alias Raffaele Lombardo) avrebbero scambiato qualche idea sul futuro della città. Un modo per sparigliare le carte? Sì e no. Perché la questione vera riguarda quel tavolo del centrodestra che ancora non è stato convocato per definire una strategia in vista del voto del 28 e 29 maggio. 

Torniamo a Cuffaro e alle sua parole. “La Democrazia Cristiana Nuova – ha spiegato – è chiaramente collocata nell’area di centrodestra e a oggi registro delle singole candidature espresse dai partiti che, sembrerebbero, delle fughe in avanti. Questo non aiuta certo la coalizione a trovare le ragioni dello stare insieme”.  

Il ruolo di Fratelli d’Italia

Il richiamo agli alleati è al vetriolo. “Noi stiamo aspettando che il partito più rappresentativo, Fratelli d’Italia, metta insieme la coalizione di centrodestra per ragionare su una candidatura condivisa. A oggi però nessuno ci ha convocato per sederci al tavolo tutti insieme”.

Insomma, l’opzione preferenziale dei neo Dc è quella di trovare una soluzione che possa stare bene a tutte le anime del centrodestra unito, riproponendo lo schema che ha portato Renato Schifani alla presidenza della Regione. Se così non fosse, nulla esclude che un piano b lo si potrebbe comunque attivare. Dove la “b” sta appunto per Bianco. 


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