"Catania ridotta ad arancini e pizzette": l'affondo di De Klerk

“Catania ridotta ad arancini e pizzette”: l’affondo di De Klerk

La fondatrice dell'associazione Pulci di città attacca Palazzo degli elefanti.
L'ATTO D'ACCUSA
di
3 min di lettura

CATANIA – Sporcizia, abusivismo commerciale, delinquenza e controllo del territorio inesistente. Questo il quadro del capoluogo etneo dipinto da Brigida De Klerk. Organizzatrice dei mercatini artigianali, fondatrice dell’Associazione “Le Pulci di Città”, organizzatrice del Pin up Circus, proprietaria di uno storico b&b nel centro storico cittadino, De Klerk non le manda a dire dopo la tappa catanese del Giro d’Italia culminata con il video, divenuto virale, del lavaggio di un pentolone metallico, dove viene fatto lo zucchero filato, all’interno della Fontana dell’Elefante in piazza Duomo sotto gli occhi di tutti.

Lo dice apertamente Brigida De Klerk e lo fa in un post social sotto l’entusiastico commento del sindaco sospeso Salvo Pogliese sulla presenza in città della “carovana rosa” e che recita: “Grazie al Giro d’Italia oggi è andata in mondovisione una immagine stupenda della nostra Città e delle sue piazze, dei suoi monumenti, baciata da un sole benaugurante. Un grande evento sportivo che ci ricorda, in mezzo a tanti problemi che nessuno vuole e può sottacere, quali potenzialità abbia Catania…”. Seguono i vari ringraziamenti.

E De Klerk non si sottrae nel commentare “i tanti problemi che nessuno vuole e può sottacere”. La sua risposta è lapidaria: “Una città sporca, in mano ai delinquenti e con l’aggiunta, anzi l’aggravante, di controlli inesistenti”. Già, una città dalle “potenzialità” enormi, da ormai trent’anni questo mood viene ripetuto da tante e diverse amministrazioni, ma le soluzioni sembra restino in un limbo, come una pagina scritta, ma non firmata, anonima. “Non siamo solo arancini, pizzette e cartocciate, no! – sottolinea De Klerk – Un’amministrazione, per quanto mi riguarda, che riesce a fare vetrina solo sui social. Un evento, una foto e via con la sindrome Ferragni, e le attività di promozione restano dimenticate con il paradosso che chi, come noi, vuole ed è sempre in regola subisce controlli continui e con, accanto, l’abusivismo commerciale più dilagante“.

Parole amare quelle della De Klerk che fotografano una situazione, ormai, sotto gli occhi di tutti da via Etnea, dove qualunque banchetto sembra aver trovato il proprio spazio, alla vendita di alcool ai minori la notte senza nessun controllo. “Questa città, turisticamente, si è ridotta all’arancino – continua De Klerk – e sembra anche brutto dirlo. Noi non siamo solo questo e resto basita quando la Regione spende un sacco di soldi per far conoscere i nostri prodotti locali nelle fiere in giro per l’Italia e noi, nel nostro territorio, non possiamo. Perché nei nostri mercatini artigianali i nostri prodotti culinari non possono esserci, incredibile. In questa città manca un indirizzo amministrativo e la cosa incomincia a pesare su di noi e non solo. Un festival di like è diventato. Non va bene. Se prendi uno stipendio, pagato da noi, devi dialogare e dare risposte”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI