CATANIA – Le pene sono state comminate dal Gup Pietro Currò. In quella che è l’indagine “Oleandro” coordinata dal Procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo, e dai pm Assunta Musella, Giuseppe Sturiale e Fabio Regolo. Inchiesta eseguita nel gennaio dello scorso anno dalle Fiamme gialle e che portò a smantellare la cellula mafiosa dei Santapaola nel quartiere catanese di Picanello.
I Santapaola a Picanello
Tra le figure apicali degli imputati che hanno optato per il rito abbreviato c’è Melo “u ciuraru”, al secolo Carmelo Salemi. Titolare di un chiosco di fiori (da qui il nome dell’inchiesta) ed accusato di essere il boss di Cosa Nostra a Picanello. Salemi avrebbe riorganizzato il gruppo mafioso dopo gli arresti scaturiti qualche anno fa sulla scorta dell’azione della Procura.
Le condanne
Ecco le condanne dei 16 imputati (ma c’è anche un’assoluzione).
Antonino Alecci, 14 anni e 6 mesi. Andrea Caruso, 14 anni e 6 mesi. Nunzio Comis, 10 anni. Giuseppe Conti, 9 anni e 10 mesi. Michele Cuffari, 2 anni e 4 mesi. Alessandro De Luca 7 anni. Santo Di Bella, 2 anni e 4 mesi. Giuseppe Gambadoro, 11 anni e 5 mesi. Germano Lorefice, 3 anni. Salvatore Nicotra, 4 anni e 4 mesi. Giuseppe Russo, 13 anni e 9 mesi. Carmelo Salemi 20 anni. Mario Salem,i 2 anni e 4 mesi. Biagio Santonocito, 3 anni e 8 mesi. Corrado Santonocito 3 anni. Alfio Sgroi 20 anni.
Assolto Lorenzo Panebianco.
Gli altri imputati
Tuttavia, c’è anche chi ha deciso di optare per il processo ordinario (il patteggiamento è stato chiesto da Roberto Caruso). Si tratta di Umberto Bonanno, Carmela Bruno, Laura Bruno, Giovanni Papa, Salvatore Alberto Tropea e Giuseppe Ventimiglia.
Nel blitz Oleandro vennero indagate 24 persone con la Dda di Catania che chiese il rinvio a giudizio con accuse a vario titolo di mafia, usura e traffico di droga.