15 Luglio 2022, 13:19
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CATANIA – La Fabbrica di Antonio Fiumefreddo, progetto che vede l’ex capo di Riscossione Sicilia nelle vesti di portavoce, è pronta a lanciare sul mercato politico catanese il primo prodotto elettorale. “Si conferma come sul nome di Angelo Pellicanò, stimato manager della sanità, si stia riscontrando un’adesione di altre significative forze politiche e sociali nonché di movimenti ed associazioni impegnati nel mondo del volontariato”, fa sapere Fiumefreddo. Il portavoce rilancia ufficialmente, quindi, una simpatia già sussurrata – in tempi assai lontani – al nostra giornale e ribadita ultimamente a orecchie bene informate della stampa sicula.
Antonio Fiumefreddo coglie l’occasione per marcare la distanza dal centrodestra a guida Salvo Pogliese e chiudere ogni ipotesi di dialogo. “Si rinnova la richiesta urgente – afferma – di dimissioni del sindaco, risultando oramai oltremodo inaccettabile che la città resti ostaggio della sua pendenza giudiziaria e peggio ancora dei suoi calcoli politici, con il risultato che il caos in cui versa Catania ha raggiunto livelli di allarme sociale, sanitario e di ordine pubblico non più tollerabili”.
Dopo la discesa in campo del consigliere comunale Lanfranco Zappalà sul versante azionista (nel senso di Azione, partito di Carlo Calenda), pronta ad arrivare la seconda candidatura in vista del voto amministrativo del 2023.
Intanto Fabbrica dà le coordinate circa la collocazione in vista delle Regionali. Nel Campo progressista e a sostegno di Claudio Fava. Ecco cosa è stato deciso nel corso dell’ultima assemblea: “A conclusione del dibattito – fanno sapere – si è votato. L’esito del voto ha approvato la mozione presentata in favore dell’impegno a sostegno del candidato del Campo progressista e anche in favore della partecipazione alle primarie del prossimo 23 luglio, sostenendo la candidatura di Claudio Fava”.
Una scelta di campo netta, dunque. “Dettata – spiega ancora Antonio Fiumefreddo – dalla volontà di superare, con una svolta radicale, ferma ed autorevole, la palude burocratica, sociale, civile ed economica in cui versa, agonizzante, la Sicilia”.
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15 Luglio 2022, 13:19