Catania, sicurezza nei parchi: "Quali iniziative intende prendere il sindaco?"

Catania, sicurezza nei parchi: “Quali iniziative intende prendere il sindaco?”

La denuncia di Giuseppe Giuffrida (Catania Risorge)

CATANIA – Sembra proprio che non ci siano più posti sicuri a Catania, a partire dai parchi pubblici (che dovrebbero essere destinati ai più piccoli e a chi vuole passare momenti spensierati). Dopo i drammatici fatti alla Villa Bellini, dove una tredicenne è stata violentata da un bronco composto per lo più da minorenni mentre era con il fidanzato, è la volta del Parco Gioeni. La denuncia arriva al nostro giornale da Giuseppe Giuffrida, già candidato sindaco e volto simbolo del movimento civico Catania Risorge. Un fatto che mette in luce come non sempre le forze dell’ordine siano in grado di dare seguito alle richieste d’intervento e tranquillizzare la cittadinanza.  

I fatti al Parco Gioeni

Ecco il racconto: “Qualche sera fa, ignoti si sono introdotti all’interno del Parco Gioeni iniziando a lanciare pietre – alcune di grosse dimensioni – verso le finestre di immobili confinanti con il parco. Sono stato testimone della difficoltà di ottenere immediata ed efficace tutela dei cittadini da parte delle forze dell’ordine, del rimbalzo di competenze e responsabilità tra le medesime forze dell’ordine e la Polizia Locale, della vulnerabilità del parco all’interno del quale si può accedere attraverso varchi presenti nella recinzione e dell’approssimativa valutazione del pericolo sussistente da parte delle forze dell’ordine intervenute tanto che dopo il loro allontanamento di fatto è ripreso il lancio delle pietre. Per tali fatti è stato presentato esposto-denuncia ai Carabinieri e alla Polizia Locale”.

La riflessione amara. “Tale episodio e la drammatica vicenda accaduta alla fine del mese di gennaio alla Villa Bellini – sottolinea Giuffrida – lasciano dubbi sulla sicurezza dei cittadini che vorrebbero utilizzare in tranquillità luoghi deputati alla fruizione pubblica. Il rimbalzo delle competenze e delle responsabilità relative all’intervento che si chiede di fronte alla situazione di pericolo lascia sgomenti”.

La video-sorveglianza

Lo stato della sicurezza a Catania. Continua Giuffrida: “Da informazioni acquisite da dipendenti comunali presenti alla Villa Bellini, da due dipendenti dell’azienda partecipata ‘Servizi Città Metropolitana di Cataniaè (ex Pubbliservizi) e dalla Polizia Locale, sembrerebbe emergere che detti impianti non siano del tutto funzionanti o, addirittura, non funzionanti e che, probabilmente, non sussistono contratti di manutenzione che darebbero maggiori garanzie di efficienza degli impianti”.

“L’installazione del servizio di videosorveglianza nel parco pubblico cittadino dovrebbe – aggiunge – prevedere un contratto di manutenzione (del quale non abbiamo alcuna notizia) affinché l’impianto sia costantemente funzionante. Se, per come prospettato dal Sindaco durante la campagna elettorale, uno dei principali obiettivi è rappresentato dalla sicurezza della città (tanto da ostentare la richiesta dell’intervento dell’esercito alla Presidente Meloni) questo obiettivo non sembra in alcun modo né manifestato né tantomeno attuato”.

La questione politica

Giuffrida non risparmia critiche al primo cittadino. “Non si può fare a meno di commentare – dichiara – la scelta, condivisibile ed encomiabile, del nostro Primo cittadino in qualità di “primus inter pares” di cedere il posto nella carrozza del Senato a giovani cittadini catanesi, ma la stessa assume macroscopico carattere di pura demagogia se non riesce a tradursi poi in atti tangibili di rispetto di fronte alla collettività ma soprattutto nei confronti delle giovani generazioni, nel caso in esame per ciò che attiene alla loro sicurezza”.

“La tempestività – commenta Giuffrida – della delibera che ha concretizzato l’aumento delle indennità spettanti al Sindaco ed alla Giunta comunale salta agli occhi di tutti e, non vi è dubbio, che contrasta visibilmente con la perdurante, a tutt’oggi, inefficienza degli impianti di videosorveglianza alla Villa Bellini ed al Parco Gioeni così come in altre zone sensibili della città. È fin troppo evidente che la grave mancanza di sicurezza inevitabilmente agevola ed alimenta la diffusa illegalità di cui Catania, purtroppo, è fortemente pervasa”.

L’appello a Trantino: “Appare necessario ed urgente – sottolinea Giuffrida – che l’amministrazione renda noto lo stato dell’arte della sicurezza in merito ai suddetti impianti e che espliciti in tempi rapidi e certi le concrete iniziative che intende porre in essere per restituire ai cittadini la dignità e la serenità che loro spetta”.


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