Catania sudamericano, | Palermo svampito - Live Sicilia

Catania sudamericano, | Palermo svampito

Qui "Massimino"
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Beppe Mascara

Beppe Mascara

Ce l’hanno la televisione i giocatori del Palermo e l’allenatore Delio Rossi e lo staff tecnico ? Gliele ha regalate Zamparini (nella foto) dai suoi supermercati assieme all’abbonamento a qualche rete che trasmette le partite. O no ? Ma se anche non fosse per risparmiare, un misero video registratore per vedersi le partite del Catania tutti assieme in sala mensa lo posseggono i rosanero ?
Perché sarebbe bastato vedere le recenti performances dei rossazzurri per accorgersi che tutte quelle vittorie, il girone di ritorno condotto nelle prime posizioni, il successo sull’Inter non erano babbio, che il Catania è fra le squadre più in forma del momento, è messa bene, ha un gioco d’attacco vario e fantasioso ed alcuni giocatori che fanno la differenza. Elementare, Watson ?
Avrebbero saputo, giocatori e tecnico palermitani, che quella serpentina con cui l’uruguayo Martinez Jorge si giocò mezza difesa internazionale fra cui lo stopper ed il portiere della nazionale brasiliana Lucio e Julio Cesar non era improvvisata e che ne inventa una decina a partita, che Codin Lopez è un attaccante vecchio stampo, che gli fai il lancio e lui tira subito e spesso segna, contrasta il portiere e i difensori, si propone per i compagni, “tiene lunga la squadra” come asseriscono i professori tecnici. A proposito, scusate la parentesi: ciao, Maurizio Mosca: ci mancheranno i tuoi clamori con cui smascheravi irriverente vizi e vizietti del mondo del pallone.
Torniamo al “Cibali-Massimino”. Insomma, la sensazione è che i palermitani proprio questo Catania mihailovicciano non se lo siano punto studiato, e che siano entrati in campo convinti di dettar gioco e far la propria parte. Errore di presunzione immediatamente punito, e che ha spianato la strada a questo successo catanese che spalanca la strada alla salvezza pressoché matematica. Cosicchè anche il prossimo campionato si rigiocherà il derby e questa è la vittoria dei siciliani tutti. Peccato che il Messina sia sprofondato nelle viscere dello Stretto e nemmeno l’horcynus horca sia riuscita finora a stanarlo.
Come fa il numero 3 rosanero Goian Dorin Nicolae di origini rumene a contemplare la palla come fosse gingillo magari da spedire alla famiglia in patria ? Chiaro che Maxi Lopez te la porti via, s’infili negli spazi spalancati della difesa rosanero e faccia secco in diagonale lo sbalordito portiere Sirigu Salvatore prima che scoccasse il minuto 14. Ed è uno. I palermitani si saranno detti, vabbò: il primo è dei cretini. Ma se al minuto 30 il regista, Liverani Fabio,  serve di piatto Martinez che allunga le vele sempre sulla corsia di destra catanese e la gira a Maxi il quale infrittella il sempre più esterrefatto Sirigu, allora è vizio. E meno male per i rosanero che l’uruguayo si azzoppa dopo il raddoppio ed esce sostituito dal diligente Ledesma Pablo tutta un’altra stoffa. Altrimenti chissà come si sarebbe messa con quell’iradiddio che in questo momento è Martinez.
Ma Lopez e l’ispirato Mascara uomo ovunque,  bastano ed avanzano a mantenere il vantaggio, incoraggiati dallo stantuffo Izco Mariano, sicuramente in questo girone di ritorno il miglior centrocampista verticalista del campionato.
Ovvio che quando gira ti riesce proprio tutto, ed il Catania sudamericano va  a colpi  di triangolazioni, manovre intelligenti, vivaci, imprevedibili. Tutto l’opposto del Palermo, inciucchito a cercar Cavani, a sperare nel guizzo di Miccoli che comunque ci ha provato, accentrato, asfittico. Perfino il bel Pastore testa alta, a parte un paio di tunnel e veroniche, si smarriva nella ragnatela del centrocampo rossazzurro. Hanno tirato, certo, i rosanero, ma al lume delle statistiche la vera grande occasione se l’è procurata il pericolosissimo Hernandez Abel, entrato troppo tardi, dopo il 90’. E il Catania avrebbe potuto triplicare più volte durante le scorrerie nelle praterie lasciate libere nella ripresa dalla pressione palermitana. Financo il ringalluzzito Racchiuti, a cui Miha ha dovuto iniettare una pozione magica, dribblava e tirava, seppur sgraziatamente, in cerca della tripletta. Tirava Mascara, insisteva Lopez a tener lontani palla e rosanero; Izco ed Alvarez confezionavano fraseggi e pericoli. Si rivedeva perfino Sciacca Fabio nazionale giovanile dopo lungo infortunio, ed iniettava esuberanza ed ottimismo.
Continui il Catania a sprigionare questa energia. Non si accontenti: Pulvirenti e Lo Monaco non facciano ammainare i remi in barca a salvezza raggiunta. Oggi questa squadra può giocar con tutti ad armi pari. Ogni lasciata è persa.

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