Teatro Bellini, il sovrintendente Cultrera: "Mensilità pagate"

Teatro Bellini, il sovrintendente Cultrera: “Mensilità pagate”

La replica alla nota Uil dei giorni scorsi

CATANIA – In riferimento alla nota stampa della Uil riportata nel pezzo Teatro Massimo, precari senza stipendio da due mesi: “Danno e beffa”, in una nota del Sovrintendente del Teatro Massimo “Bellini” di Catania, Giovanni Cultrera di Montesano ha risposto con un comunicato che riportiamo di seguito.

“Un rammarico comune”

“Si tiene a puntualizzare – spiega – in primo luogo che le mensilità di febbraio e marzo dei precari sono state oggetto di avvio del procedimento presso la Tesoreria in data 12 aprile e sono state accreditate regolarmente al personale interessato il 18 aprile.

Il rammarico lamentato è comune anche alla Governance dell’Ente lirico, e tale ritardo non è certo dovuto ad inoperosità o noncuranza.

Sono note anche alle rappresentanze sindacali tutte le problematiche amministrative ereditate da questa gestione e legate alla mancanza di turn over all’interno dell’Ente, al blocco delle assunzioni che, nel corso di questi anni, ha condotto a disagi ai quali la Dirigenza ha sempre rimediato nei tempi più brevi, rapportati al personale a disposizione e col supporto di alcuni lavoratori extra-time, sotto la guida del Grande Ufficiale, Luigi Albino Lucifora”.

“Stabilizzati 35 lavoratori”

Ed ancora: “La valorizzazione delle risorse umane ha costituito fin dall’inizio un obiettivo prioritario dell’attuale gestione, sotto la quale, per la prima volta nella storia del Teatro, è stato approvato il Programma triennale del fabbisogno di personale, inserito nel Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO).

Grazie a questo atto di programmazione fondamentale per la vita di ogni Ente pubblico, fino a qualche anno fa assente, si è proceduto alla stabilizzazione di oltre trentacinque lavoratori, tra i precari storici del Teatro, alle prime progressioni verticali interne e all’indizione di procedure concorsuali esterne volte alla copertura di posizioni apicali, tra cui la direzione amministrativa, vacanti da molto tempo.

Fa piacere ricordare che le ultime quattro stabilizzazioni di personale precario sono state definite all’inizio del mese e che anche durante la pandemia – e il blocco totale di ogni attività di spettacolo – i livelli occupazionali sono stati garantiti a tutela dei diritti di tutti i dipendenti a differenza della maggior parte dei teatri italiani”.

“Rifondare l’apparato dell’Ente”

Infine: “Come non ricordare, poi, l’impegno assunto nei confronti del personale del Teatro, della totale rivisitazione già avviata e in corso del contratto integrativo aziendale, fermo al 1991, in piena sinergia col CdA e col suo Presidente, il sindaco del Comune di Catania, Enrico Trantino, e con le stesse organizzazioni sindacali territoriali.

Iniziative sempre improntate alla massima correttezza con le parti sindacali pur nel rispetto dei diversi ruoli, tra cui la Uil, la quale in precedenti comunicati pubblici, ha avuto modo di esprimere la propria approvazione per il lavoro sin qui svolto all’interno dell’Ente in favore del personale in forza allo stesso.

Ad oggi, continuano le interlocuzioni politiche regionali e nazionali volte a garantire un aumento dei finanziamenti che possa assicurare negli anni a venire il percorso intrapreso di ricostituzione della ridotta Dotazione Organica del Teatro, che sarà riavviata grazie all’indizione delle citate procedure concorsuali, così da rifondare l’apparato amministrativo dell’Ente.

Tutto converge verso l’obiettivo – conclude Cultrera -, con un lavoro certosino di concerto sempre in sintonia con le OO.SS., di proseguire nell’opera di miglioramento teso a superare lo stato di ‘dissesto burocratico’ in cui si era venuto a trovare l’ente alcuni anni fa.

Non ultimo, va segnalato che le misure gestionali adottate per sopperire alla ridotte risorse hanno avuto un riflesso assai positivo nella produzione artistica del Teatro che la Comunità catanese e non ha riconosciuto e unanimemente apprezzato. Tanto era dovuto”.


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