CATANIA – “Liquidare le spettanze ai dipendenti del Comune di Catania relative al salario accessorio determinato con i contratti decentrati integrativi approvati a dicembre 2018 e ad agosto 2019, per le prestazioni di servizio delle annualità 2017 e 2018.” Lo chiede la Ugl di Catania all’Organismo straordinario di liquidazione, dopo essere venuta a conoscenza che lo scorso 16 maggio il Ministero dell’Interno ha trasmesso a Palazzo degli Elefanti un parere sulla competenza a provvedere alla liquidazione dei crediti. “Finalmente sono stati sciolti i dubbi su un rimpallo di competenze tra il Comune e l’Osl comunale che dura da più di due anni, rendendo chiaro chi e con quali tempistiche – dicono il segretario della federazione provinciale della federazione Ugl Autonomie Maurizio Maccarrone e gli Rsu eletti Carmelo Bisignani, Santo Fazio, Carlo Giammona Indaco e Gaetano Settembrino.
Si tratta di arretrati dovuti per attività lavorative svolte al di fuori del normale orario di lavoro, regolarmente certificati e per i quali sono stati emessi i provvedimenti di liquidazione. Rientrano, dunque, appieno nella cosiddetta “massa passiva” e, come confermato dal Ministero stesso, nella gestione liquidatoria conseguente al dissesto economico finanziario del Comune deliberato il 12 dicembre 2018 e di competenza dell’Organismo. Ora, quindi, non ci possono essere più tentennamenti di fronte a quella che è di fatto un’evidenza, scritta nero su bianco dall’Ufficio I Consulenza e studi finanza locale, consulenza per il risanamento degli enti locali dissestati del Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Direzione centrale della finanza locale – evidenziano i sindacalisti. Motivo per cui l’Osl deve dare assoluta priorità ai dipendenti comunali, liquidando per intero l’importo dovuto così come dettato soprattutto dal Testo unico degli enti locali. Su questa questione, alla stessa stregua di altre tematiche che interessano da vicino i dipendenti del Comune di Catania, continuiamo a tenere alta la nostra attenzione – concludono Maccarrone, Bisignani, Fazio, Giammona Indaco e Settembrino – perché si possa affermare il pieno diritto dei lavoratori (che nel contempo sulla previsione di ricevere quelle somme hanno pianificato la loro vita ed effettuato impegni di spesa) quali primi creditori tutelati dalla legge, che non devono subire più disagi.”