Catena umana contro |la svendita delle spiagge - Live Sicilia

Catena umana contro |la svendita delle spiagge

Flash mob contro l’eventuale approvazione dell’emendamento per la vendita delle spiagge. L'iniziativa, organizzata da un gruppo di cittadini, si è svolta nella spiaggia libera n.1 della Playa.  “Dismettere i beni demaniali – spiegano i promotori - e cederli ai privati è pura follia”.

CATANIA- La spiaggia libera n. 1 baciata da un sole intenso con un cielo senza nuvole non poteva che essere la cornice migliore per la catena umana realizzata quest’oggi da molti cittadini contro gli emendamenti alla legge di stabilità presentati al Senato che prevedrebbero la vendita delle infrastrutture balneari cedibili e l’allungamento delle concessioni delle spiagge ai privati. “ E’ assurdo vendere le spiagge ai privati per fare cassa – spiega Massimo Malerba, uno dei promotori dell’iniziativa a LiveSiciliaCatania”. L’intento dell’emendamento, inizialmente presentato e ancora mantenuto dal Pdl, era quello di recuperare risorse e agevolare insieme gli imprenditori. Per quanto riguarda, invece, il fronte Pd, prima firmataria della proposta dell’emendamento per la vendita delle spiagge fu la senatrice Manuela Granaiola, la quale sosteneva “che non era in discussione la vendita di spiagge, ma solo di quelle aree che non rivestono più i caratteri della demanialità”. Tuttavia, sempre in seno ai democratici, l’emendamento è stato sin da subito divisivo, ragion per cui a seguito di una serie di liti intestine fra i senatori è stato poi ritirato.

“A nostro avviso – proseguono Malerba e i cittadini – questi provvedimenti non sono altro che frutto delle pressioni politiche che le lobby dei gestori balneari hanno esercitato finora. Basti pensare al caso del Pd. Sebbene, infatti, abbiano ritirato l’emendamento, la prima promotrice è stata proprio la senatrice Granaiola, la quale ha recentemente dichiarato di sentirsi molto vicina agli interessi dei gestori balneari. Siamo – concludono – contro questo genere di operazioni che tendono ad alienare i beni pubblici in questo modo. Occorrerebbe mettersi ”.

Oltre ai semplici cittadini erano presenti quest’oggi molte associazioni e gruppi, fra cui gli esponenti del Circolo Olga Benario di Rifondazione Comunista, dell’Osservatorio per i diritti, Sel Circolo Graziella Giuffrida, e Emanuele Ungheri, presidente del comitato catanese “Viva la Costituzione”. “L’ articolo 9 – dice Ungheri – della nostra Costituzione recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. La spiaggia, dunque, è di tutti i cittadini, non solo di chi ci costruisce sopra – conclude”.

Ma c’era anche il noto esponente del Comitato No-Pua, Giovanni Vindigni. “Questo attacco – spiega Vindigni a Live SiciliaCT- che si consuma contro le nostre coste e molto affine all’idea del Pua, che prevedrebbe la cementificazione del litorale balneare. E’ un’idea di sviluppo sbagliata. Le aree che attraggono più turismo sono proprio le aree naturali come Scopello o la playa di Catania. Questa è l’ultima porzione della nostra città rimasta incontaminata. Vendere una spiaggia, quindi un bene demaniale ad un privato è qualcosa di assurdo, che depotenzia le nostre risorse”.

 

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