Cavallaro risponde alle accuse:|"Non ho nulla da nascondere" - Live Sicilia

Cavallaro risponde alle accuse:|”Non ho nulla da nascondere”

Alfio Cavallaro è il candidato sindaco designato dall’assemblea del meetup di Trecastagni. L’aspirante primo cittadino ha le idee chiare sul rilancio del comune pedemontano: “Occorre un nuovo modello di governance basato sulla legalità e sulla trasparenza”.

TRECASTAGNI – “Sono grillino da quasi quarant’anni, ancor prima dello stesso Grillo”. È questo il biglietto da visita di Alfio Cavallaro, ispettore di polizia municipale e proprietario di una fattoria didattica, candidato sindaco a Trecastagni del movimento cinque stelle. Una precisazione ritenuta doverosa dall’aspirante primo cittadino, da sempre attivo nel proprio comune. “ Sin dall’adolescenza – ha spiegato Cavallaro a LiveSiciliaCatania – mi sono speso per Trecastagni, specialmente nel sociale. Questa candidatura è la naturale prosecuzione del mio impegno civico”.

Com’è maturata l’idea di scendere in campo?

Bisogna fare una premessa abbastanza ampia. Lo scorso anno, per un caso fortuito, mi trovai ad assistere a due comizi in piazza Marconi, uno di centrodestra e l’altro di centrosinistra. Rabbrividii sentendo le farneticanti dichiarazioni espresse in “politichese”. In quel frangente ho deciso di riprendere l’impegno politico, dopo quasi quindici anni trascorsi a svolgere esclusivamente attività vertenti sul sociale. Da attento seguace del blog di Grillo, che leggo con regolarità da quasi dieci anni, ho pensato da subito di spendermi tra le fila del movimento cinque stelle. Tuttavia in un primo momento ho dovuto desistere, scoraggiato da alcune anomalie del meetup locale. Il fondatore del meetup e organizer era, infatti, Gionata Ciappina, contemporaneamente anche consigliere comunale di maggioranza a sostegno del sindaco “pidiellino” Pippo Messina. Proprio questa “stranezza” mi allontanò, di fatto, dal meetup, senza però intaccare la volontà di mettermi al servizio della gente. Non a caso a Novembre 2012 ho dato vita a una proposta civica, “Trecastagni Città d’Europa”, chiamando a raccolta diversi giovani desiderosi di impegnarsi per il nostro paese. Purtroppo la progettualità è divenuta ben presto “lettera morta”, giacché molti di questi giovani sono stati “adescati” in tempo record da altri candidati, abili come al solito a formulare promesse irrinunciabili. A seguito di ciò ho pensato di desistere, ampiamente disgustato dall’andazzo; fin quando, il giorno delle politiche, è avvenuta una svolta. Un’attivista del locale meetup, Salvatore Mammino, mi propose di unirmi a loro, vedendo in me “il grillino per eccellenza”. Lusingato da questo attestato di stima, ho iniziato a frequentare le riunioni, pur non facendo mistero delle mie titubanze sull’anomala posizione di Ciappina. E proprio il Ciappina, tentò sin dalle prime battute di estromettermi, immotivatamente, mediante svariate telefonate rivolte sia al sottoscritto sia agli altri attivisti. Quest’atteggiamento, reputato incompatibile alle regole del movimento, ha finito per ripercuotersi sullo stesso Ciappina, in ultima analisi espulso. Da quel momento, il movimento cinque stelle di Trecastagni, considerato per colpa di Ciappina un’autentica vergogna a livello regionale, è divenuto uno dei più apprezzati. Ci siamo spesi ben presto, di concerto con l’attuale organizer Sebastiano Cutuli, per essere riconosciuti a livello nazionale e per ottenere la certificazione. Abbiamo inoltre realizzato importanti iniziative sul territorio, quali la “Panca sottosopra” e il “Social Taxi”, e per finire abbiamo operato con zelo per elaborare una nuova proposta per Trecastagni. E proprio nel corso di una riunione (come sempre aperta al pubblico), un attivista ha deciso di propormi in qualità di sindaco, trovando riscontro anche negli altri membri in sede di votazione. Ed è così che, sorpreso e lusingato, ho accettato la candidatura. Oggi mi presento all’elettorato per dimostrare che c’è ancora gente onesta e perbene, esente dal tornacontismo e dalla speculazione politica, che intende dar seguito a un progetto serio con grande motivazione. Io amo Trecastagni e desidero fortemente spendermi per il paese.

La candidata Maria Rocco ha gettato ombre sulla sua candidatura e sul locale meetup, alludendo ai suoi trascorsi politici. Come replica?

La candidata Rocco parla con livore del movimento cinque stelle e dei suoi attivisti perché a Marzo ha provato a infiltrarsi, venendo però scoperta e conseguentemente espulsa. Due mesi orsono gran parte del gruppo “Trecastagni Bene Comune”, Rocco compresa, ha iniziato a frequentare il meetup, previa iscrizione allo stesso. Come di consueto, i nuovi iscritti sono stati accolti con cordialità e disponibilità, fin quando un esponente in quota Rocco, il suo spin-doctor, ha iniziato ad affermare che il movimento cinque stelle avrebbe dovuto provvedere in breve a esprimere un candidato sindaco, e che quel candidato sarebbe dovuta essere Maria Rocco, visto il corposo numero di “new-entries” a lei riconducibili. Questa esternazione ci ha letteralmente lasciato di stucco, perché dispotica e totalmente contraria al nostro motto: “Uno vale uno”. Da qui, dunque, la decisione di espellere gli “infiltrati” e la consequenziale quanto inopportuna avversione della candidata Rocco nei nostri riguardi. Per quanto concerne le dichiarazioni sul mio conto, non ho nulla da nascondere. Non ho mai avuto una tessera politica. Le esperienze di cui parla Maria Rocco, risalgono al 1998, anno in cui fui candidato al consiglio provinciale con la lista Bianco, e al 2003 quando mi candidai a fianco di Petrina al consiglio comunale di Trecastagni. In entrambi i casi non sono stato eletto. Nella seconda esperienza però sono stato nominato consigliere comunale, per via di una serie di surroghe, quindici giorni prima della scadenza del mandato dell’allora sindaco. Dopodiché mi sono affrancato totalmente dal sistema partitico e dalla politica, che mi ha profondamente deluso. L’odierna candidatura, infatti, è emersa dopo dieci anni di riflessione, che tra l’altro ho trascorso dando seguito al quarantennale impegno nel sociale. Impegno che tutt’oggi porto avanti. In questi giorni, ad esempio, ospiterò nella mia fattoria i ragazzi del problematico quartiere palermitano “Ballarò”, per offrire loro una giornata di svago lontano delle angosce della quotidianità.

 Quali sono i punti essenziali della proposta del movimento cinque stelle?

Il programma a “cinque stelle” del nostro comune verte principalmente su cinque punti: legalità e moralità nella pubblica amministrazione, sviluppo del territorio inteso come turismo, cultura, lavoro natura, ambiente, sport e tempo libero; economia e tasse, solidarietà sociale, e per finire qualità della vita e salute. Per ognuno di questi punti abbiamo tracciato le linee guida, tese a tradurre in concreto i punti enunciati. Distinguiamo in tre tipologie gli interventi attuabili. Partiamo da un primo livello di interventi a costo zero, relativo all’immediato. In secundis vi sono altri tipi di progetti, da concretizzare nel medio e nel lungo termine. Assolutamente prioritarie sono le misure a sostegno della cittadinanza, e in particolare dei giovani. L’allestimento di un’area attrezzata e di un campeggio, ad esempio, comporterebbe la riqualificazione del territorio e la creazione di nuovi sbocchi occupazionali a favore dei giovani lavoratori, tramite la creazione di cooperative sociali no-profit. Ciò è fondamentale, soprattutto in un momento come questo in cui la criminalità offre, approfittando delle problematiche sociali, facili guadagni. Altrettanto prioritaria è la creazione di opportunità lavorative per i meno abbienti che possano essere una forma di sostegno al reddito. Non parliamo di utopie, ma di proposte concrete. In tal senso la mia esperienza potrebbe essere un valore aggiunto. Sono la testimonianza, tangibile, che al giorno d’oggi è possibile delle iniziative alternative, ma non per questo improduttive. Anni fa ho elaborato in solitaria un progetto relativo alla costituzione di una fattoria didattica. Oggi, a distanza di sette anni, la mia fattoria viene visitata ogni anno da centinaia di turisti e da altrettanti bambini. Un cambiamento, all’insegna dell’innovazione, è dunque possibile. Occorre, però, proporre un nuovo modello di governance, ispirato ai principi di legalità, onestà e trasparenza. Bisogna dare nuova linfa ai territori abbandonati, assegnandoli tramite bando a coloro i quali vogliono rendere virtuoso l’utilizzo della nostra terra. Fondamentali sono anche argomenti a noi molto cari, quali una corretta gestione dei rifiuti, il risparmio energetico e la salvaguardia dell’acqua pubblica. Il cambiamento deve imporsi anche all’interno del municipio, tagliando le spese inutili, riducendo del 30% le indennità di sindaco, giunta e consiglieri, ma soprattutto imponendo la rotazione dei funzionari, che devono essere in grado di occuparsi di diversi settori con grande efficienza. Ovviamente per attuare il programma occorrerà del tempo, tuttavia abbiamo già individuato una serie di interventi da concretizzare nel primo anno di amministrazione. Tra i vari progetti, oltre a quelli citati in precedenza, spicca l’individuazione di una nuova area da adibire a isola ecologica, la rimozione delle micro-discariche, la revisione dei criteri e delle modalità di concessione dei contributi comunali e la creazione di un social taxi per permettere anche agli anziani di spostarsi con regolarità all’interno del suolo comunale.

Tracci un identikit dei candidati a “5 stelle” al consiglio comunale di Trecastagni

La nostra lista è formata da quattordici persone, incensurate e senza carichi pendenti. Io sono capolista e candidato sindaco. Gli altri candidati rappresentano in toto la società in cui viviamo: ci sono professionisti, disoccupati, commercianti, mamme, membri delle forze di polizia e gente che da sempre è attiva nell’ambito della solidarietà sociale.

 


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