Cefalù, la guerra dell'acqua| Amap: "Non gestiamo il servizio" - Live Sicilia

Cefalù, la guerra dell’acqua| Amap: “Non gestiamo il servizio”

Prestigiacomo: "Il sindaco ritiri la sua ultima ordinanza".

La polemica
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PALERMO – E’ ancora battaglia tra l’Amap e il comune di Cefalù sulla gestione del servizio idrico in città. La società, infatti, non ha alcuna intenzione di farsene carico mentre il sindaco, Rosario Lapunzina, sostiene che l’azienda non può tirarsi indietro. Stavolta a dare fuoco alle polveri ci pensa la presidente di Amap Maria Prestigiacomo: “L’ordinanza con cui il sindaco ordina ad Amap di assicurare la gestione del servizio per 90 giorni, nelle more di individuare un nuovo gestore (ordinanza del 2 gennaio, ndr), è irricevibile – dice in una nota – il comune sa che Amap non gestisce il servizio nel comune dal primo febbraio 2016. L’avvocatura di stato si è espressa chiaramente sul fatto che il sindaco puo’ attivarsi quale ufficiale di governo solamente quando si siano verificate eccezionali circostanze d’urgenza e imprevedibilità, che in questo caso non sussistono. Non si e’ verificato nessuno stato di emergenza e il tribunale di Palermo il 28 ottobre ha rigettato il reclamo del comune perchè è comprovato che l’ente non ha provveduto ad affidare ad Amap il servizio in via definitiva trentennale, ne’ all’atto della sottoscrizione delle azioni ne’ successivamente, quindi deve escludersene la qualità di socio”.

Intanto però ad Amap continuano ad arrivare le fatture di Sorgenti Presidiana per l’uso del potabilizzatore, che per il solo mese di dicembre ammontano a oltre 112 mila euro, che si sommano agli 800 mila euro pregressi. “Non siamo noi a doverle pagare, ma semmai il Comune – continua la Prestigiacomo – il sindaco ritiri l’ordinanza, non consentirò a nessuno di far fallire l’azienda”.

LA NOTA DEL COMUNE
“Sulla gestione del servizio idrico – dice il sindaco Lapunzina – ho emanato una nuova ordinanza nei riguardi di Amap perché ritengo tale scelta ineluttabile, per le ragioni enunciate nel provvedimento stesso. E’ nelle prerogative della Società ricorrere, così come ha già fatto in occasione delle precedenti, cui oltretutto non ha dato adempimento alcuno, sebbene non sia stata accordata, né dal Tar né dal Cga, la richiesta di sospensiva. A fine febbraio, il Tribunale amministrativo deciderà nel merito della questione, stabilendo se i provvedimenti sindacali sono legittimi o meno. E’ diritto della Presidente di Amap tutelare, in quella sede, gli interessi della Società. Ciò che la Signora Prestigiacomo non può fare è il processo alle intenzioni, sostenendo che io voglia perseguire l’intendimento di fare fallire Amap, giungendo alla minaccia di sobillare i mille dipendenti contro il Municipio. Non è la prima volta che fa simili affermazioni e se dovesse verificarsi qualcosa di spiacevole queste dichiarazioni non potrebbero certo passare inosservate”.

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