Cenere dell'Etna, blocco dei voli a Catania: aerei dirottati a Palermo

Cenere dell’Etna, blocco dei voli a Catania: aerei dirottati a Palermo

Le informazioni sugli aerei in arrivo e in partenza. Trantino: "Imprecare non serve"
L'ANNUNCIO
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CATANIA – Emergenza cenere, blocco dei voli all’aeroporto di Catania fino alle 18.00. L’annuncio della Sac, la società di gestione dello scalo. Gli aerei saranno dirottati a Palermo.

Voli dirottati a Palermo

A causa della chiusura dello spazio aereo dell’aeroporto di Catania per cenere vulcanica, al momento sono stati deviati all’aeroporto di Palermo diversi voli. Tra questi i voli da Sofia, Bergamo, Napoli, Roma Fiumicino, Cracovia, Pisa, Venezia, Varsavia, Bruxelles, Cagliari, tutti Ryanair. Lo comunica la Gesap, la società di gestione dell’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo attraverso le pagine social.

Emergenza cenere, blocco dei voli

“A causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale emissione di cenere vulcanica – fa sapere la Sac – in atmosfera, la pista è inagibile a causa di una copiosa ricaduta di cenere vulcanica sul campo e, pertanto, sono sospesi sia gli arrivi che le partenze”.

Aeroporto, quando tornerà operativo

Le operazioni di volo riprenderanno “al ripristino delle condizioni d’agibilità delle infrastrutture di volo- continua la Sac -. Al momento si stima che le attività di volo potranno riprendere alle ore 18:00
I passeggeri sono quindi pregati di non recarsi in aeroporto se non dopo aver verificato con la compagnia aerea lo stato del proprio volo”.
Seguiranno aggiornamenti.

Le parole di Trantino

“Ho terminato adesso un giro iniziato all’alba – dice su facebook il sindaco di Catania Enrico Trantino -. La cenere ha ricoperto gran parte della città, dopo che erano state quasi completate le operazioni di rimozione della terra caduta il mese scorso”.

Il sindaco parla del “lato positivo, ho visto tantissimi mezzi già impegnati nella pulizia e che il quantitativo piovuto dovrebbe essere meno copioso dello scorso evento. Vi chiediamo di non deporre la terra raccolta nei balconi in strada, ma di conferirla, preferibilmente, nei centri comunali di raccolta”.

Cosa fare

“Sappiamo dobbiamo convivere con questi fenomeni, che consentono a mamma Etna di sfogarsi – aggiunge ancora il sindaco – impedendo più pericolose emissioni di magma. Se imprecare servisse, avrebbe senso farlo. Io preferisco pensare ai nostri connazionali romagnoli che, in occasione dell’ultima alluvione, cantando “Romagna mia”, si sono uniti e sbracciati per ripulire dal fango il loro territorio”.

“E magari sperare che tanti concittadini (approfittando delle ferie), si mostrino solidali – conclude Trantino – e aiutino chi non può recarsi in discarica, a disfarsi della terra.

Cenere, i particolari dell’ordinanza


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