Centri per l'impiego, Miccichè contro la scelta di Consip

Centri per l’impiego, Miccichè contro la scelta di Consip

Un nuovo duello con Musumeci, ma la società controllata dallo Stato replica: "Noi non c'entriamo con quel concorso"

PALERMO – “Non comprendo perché si debba affidare a Consip, che non è attrezzata, la selezione delle domande per l’assunzione di 1.500, tra diplomati e laureati, nei Centri per l’impiego della Sicilia e non a Formez, che è una società che opera in house, essendo di proprietà dello Stato. E noi abbiamo bisogno di fare presto”. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè dice la sua sulle procedure scelte dalla Regione per la selezione che segnerà la riapertura della stagione concorsuale nell’Isola e, ancora una volta, la posizione dell’inquilino di Palazzo dei Normanni diverge dalle scelte adottate dal vicino di casa di Palazzo d’Orleans, Nello Musumeci, ma su tutta la vicenda sorge un giallo.

Il giallo sul ruolo di Consip

La giunta regionale aveva infatti deciso di puntare su Consip, che però con una nota nel pomeriggio si è chiamata fuori dalla contesa smentendo il suo coinvolgimento nelle selezioni per le assunzioni dei Centri per l’impiego: “Consip – è il testo della nota – è, infatti, la centrale di acquisto nazionale e non occupandosi di procedure di selezione di personale, risulta del tutto estranea alla vicenda citata da Miccichè”. Questa estate era arrivata la lettera del governatore Musumeci con la quale era stato comunicata ai dirigenti della Regione la fine del rapporto con Formez, società controllata dalla Stato. A settembre l’annuncio in una nota di palazzo d’Orleans: “La Regione ha scelto la Consip per assisterla nelle fasi concorsuali”, recitava un comunicato della Regione. Il giallo sul ruolo di Consip, dunque, resta: a questo punto l’ipotesi più plausibile è che Palazzo d’Orleans si affidi a Consip per la ricerca di una società esterna che la affianchi nell’organizzazione del concorso.

“Puntare su Formez”

Per la selezione sono attese migliaia di domande. Miccichè obietta la scelta di Consip e porta sul tavolo le cifre a sostegno del Formez: “Consip chiede 2,5 milioni di euro per processare 11mila domande, Formez con la stessa spesa garantisce la verifica di 110mila domande di potenziali candidati. Per attivare la convenzione con Consip – ancora il presidente dell’Ars – sarebbero necessari dai 145 ai 175 giorni per la pubblicazione dei bandi di concorso, che deve essere preceduta dall’attivazione di un’apposita procedura, mentre Formez dispone già della necessaria piattaforma per la ricezione delle domande”.

“Procedure concorsuali a rischio”

Due i percorsi selettivi individuati: per i 537 laureati previste una preselezione sulla base di titoli di studio e una prova scritta; per i 487 diplomati, invece, prove scritte e orali. Quest’ultima procedura (senza preselezione, quindi) varrà anche per altri 52 laureati di vari profili. Secondo Miccichè “con Formez le procedure sarebbero molto più veloci e le fasi concorsuali non si svolgerebbero a ridosso delle elezioni regionali, come inevitabilmente sarebbe con il coinvolgimento di Consip”. In questo modo “si mette a rischio il concorso – è la tesi del presidente dell’Ars – e la possibilità di dotare i nostri centri per l’impiego delle adeguate professionalità”.
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