Centrosinistra, Zappulla: "No ad alleanze innaturali" - Live Sicilia

Centrosinistra, Zappulla: “No ad alleanze innaturali”

Il segretario di Articolo 1 striglia gli alleati.

PALERMO – Un campo largo ma trasparente e senza alleanze innaturali. Il segretario di Articolo 1, Pippo Zappulla, recentemente riconfermato in occasione del congresso del partito, lo dice in modo chiaro. Rinviata al mittente (Giancarlo Cancelleri) la proposta di coinvolgere la galassia autonomista, Zappulla ricorda ai giallorossi un passaggio preliminare rispetto alla sfida delle primarie: convocare il tavolo della coalizione. Uno strumento ulteriore per evitare indesiderati “allargamenti del campo”. 

Chiusa la quadra sulle amministrative si lavora alle regionali. Andiamo al punto primarie. Si aspetta soltanto il sì di Conte. Qual è la posizione di Articolo 1?

Alle amministrative faremo di tutto perché nei 120 comuni al voto, soprattutto su Palermo e Messina che hanno un valore politico maggiore, si dia il massimo per contribuire alla vittoria della coalizione. Una competizione molto dura ma che possiamo vincere. Per quanto riguarda le elezioni regionali noi siamo antesignani, senza volere pretendere primogeniture, da tempo proponiamo un’alleanza larga di centrosinistra aperta al M5S aperta alle associazioni che lavorano sui territori nei campi dei diritti, dell’ambiente e dell’accoglienza.

Con una formula?

Campo largo, ma chiaro e trasparente senza alleanze innaturali. 

A tal proposito. Cancelleri ha aperto agli autonomisti. Lei che cosa ne pensa?

Ripeto il concetto: alleanza di centrosinistra aperta ai Cinquestelle e ai movimenti e non a chi non ha nulla a che vedere con la cultura del fronte democratico e progressista. A me pare che Lombardo per sua ammissione non sia annoverabile in questo mondo. Ritengo dunque che questa apertura sia del tutto improponibile e irricevibile. Tornando invece alle domande sulle primarie ritengo si debba convocare il tavolo regionale del centrosinistra. Dobbiamo sederci attorno a un tavolo con i rappresentanti dei partiti per definire la coalizione, così la smettiamo con queste ipotesi di alleanza stravaganti e innaturali, e le idee forti che ci consentano di parlare al cuore e alla testa dei siciliani, alle loro condizioni materiali di vita per uscire dal politichese: le persone hanno problemi a sbarcare il lunario. 

Un programma chiaro attorno al quale costruire.

Si. Noi non pensiamo al libro dei sogni o a un programma da trecento pagine. Servono pochi punti chiari e condivisi sui temi del lavoro, dell’ambiente, dei diritti, delle politiche sociali, dell’antimafia e della sanità pubblica. Serve un patto per lo sviluppo della Sicilia. Inoltre il tavolo deve capire chi sono i candidati alla presidenza della Regione.

Al momento l’unico candidato in corsa è Claudio Fava. Lo sosterrete?

Bisogna prima conoscere i nomi di tutti i candidati. Circolano almeno una decina di nomi. E’ chiaro che con Claudio Fava c’è una vicinanza storica. Cinque anni fa eravamo al parlamento nazionale seduti accanto nello stesso gruppo.  C’è una cornice di idee e e valori, ovviamente nella reciproca autonomia, che ci vede più vicini. Ma prima di sciogliere definitivamente il nodo è giusto che si conoscano anche le altre candidature. Al momento è difficile non stare con Fava perché è l’unico candidato. 

E magari definire il famoso perimetro della coalizione magari prima delle primarie.

Assolutamente sì. Ritorno a dire: il tavolo serve soprattutto per capire chi siamo perché le primarie impegnano tutti i soggetti che ne fanno parte perché chi le vince sarà il candidato di tutta la coalizione. Mi permette una battuta che non è propriamente una battuta?

Prego.

E chiaro che una volta stabilito che si faranno le primarie, temo per ragioni oggettive dopo le amministrative, bisognerà stabilire criteri e modalità di trasparenza per evitare che a scegliere il candidato del centrosinistra ci siano anche soggetti che fanno parte dell’altra coalizione. Le primarie si sono rivelate in diverse occasioni uno straordinario strumento di partecipazione e democrazia, in altre ci sono state delle intromissioni strane con l’intervento di soggetti che con il partito o lo schieramento in questione non avevano nulla a che vedere. Quindi se sarà necessario perché non si riesce a trovare una candidatura di sintesi si arriverà alle primarie ma devono servire a individuare il migliore candidato possibile non ad allargare in maniera innaturale la coalizione.


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