Chi vuol essere presidente: punti deboli e punti forti - Live Sicilia

Chi vuol essere presidente: punti deboli e punti forti

Le candidature passate ai Raggi X. Chi vincerà la gara per Palazzo d'Orleans?
ELEZIONI REGIONALI
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Chi vuole essere presidente in Sicilia? Pronostici, pensieri e malumori sono una caratteristica di ogni campagna elettorale, Questa, poi, pare notevolmente caotica. Si sta parlando pochissimo di programmi, tutto l’interesse è legato alle squadre in campo e ai cambiacasacchisti di ogni coalizione. I bisogni dei siciliani sono un pallido sfondo nella contesa. La sfida partorirà comunque un governatore. Cerchiamo di capire i punti deboli e i punti forti dei candidati.

Renato Schifani, la sintesi difficile

Renato Schifani, candidato del centrodestra, è una figura di moderato con un solido aplomb istituzionale. Ha un profilo rassicurante ed è dotato di ottime qualità da mediatore. Ma il suo nome rappresenta il frutto di una sintesi difficile, il lascito di una sorta di ‘guerra civile politica’ che ha dilaniato la coalizione, in aspra polemica tra chi avrebbe voluto la ricandidatura dell’uscente Nello Musumeci e chi l’ha avversata. Non è semplice rimettere insieme i cocci, specialmente per un competitor che avrà bisogno dell’aiuto delle liste. Musumeci lo sostiene. Siamo sicuri che i più arrabbiati tra i musumeciani faranno altrettanto?

Caterina Chinnici, la seconda candidatura

A Caterina Chinnici, candidata dei progressisti, si riconosce la nobiltà di chi proviene da una storia di dolore privato e pubblico, vissuta sempre con sobrietà, nell’impegno. I toni equilibrati sono una dote, ma, forse, non quando diventano soffici, in una pugna elettorale. Alcuni, infatti, le hanno rimproverato una eccessiva tenuità del vocabolario. Oltretutto, l’onorevole Chinnici sta vivendo una seconda esperienza, non essendo più l’espressione delle primarie, per la rottura tra M5S e Pd. Ecco perché la corsa si presenta ardua: è stato necessario ricominciare, con uno schema differente rispetto a quello prestabilito. Un dettaglio che non aiuta.

Nuccio Di Paola, scusate il ritardo

Il grillino Nuccio Di Paola è giovane, ha una fresca capacità di comunicazione e corre con M5S, un partito che, per via del reddito di cittadinanza, potrebbe riscuotere consensi in una terra bellissima e poverissima. ‘Scusate il ritardo’, però e non per colpa sua, potrebbe essere il suo slogan elettorale. Si tratta di un ardito catapultato in zona d’operazioni, all’improvviso, per le note vicende, con una pacca sulla spalla e il più classico degli ‘in bocca al lupo’. Ecco perché dovrà affrontare una ‘acchianata’ ancora più scoscesa rispetto a Caterina Chinnici che, almeno, era già candidata. E non si mette in piedi un’elezione da presidente, su due piedi, anche se si è disposti a camminare parecchio a piedi.

Cateno De Luca, quanto vale il ‘Catemoto’?

Cateno De Luca è l’incubo di molti. La sua predicazione roboante spicca in un mese d’agosto caratterizzato dalla sonnolenza, con gli uffici-propaganda ancora immobili. Lui punta a coagulare il malcontento di chi non si sente garantito dalle conclusioni siciliane dei giochi partitici nazionali. E’ un uomo di rottura, con qualche eccesso che andrebbe francamente evitato, deciso a giocarsela fino all’ultima preferenza. Ma quanto vale davvero? Ha riserve auree di consenso nel Messinese e il resto? Chi può essere sicuro che sia anche ‘esportabile’? La sua forza sta, soprattutto, nelle debolezze degli altri. Bisogna vedere quanto durerà l’indolenza degli avversari.

Gaetano Armao, il moderato da qui a lì

Gaetano Armao è un professionista stimato, con un curriculum da moderato che gli viene riconosciuto, come la competenza. Ed è, tuttora, il vicepresidente e l’assessore all’Economia del governo Musumeci. E qui casca il punto debole: perché è obiettivamente non comodissimo ritenere che l’esponente di spicco di un governo regionale di centrodestra possa accasarsi con i terzopolisti, senza colpo ferire. Gli elettori sono gente curiosa e spiccia: se uno sta qui, poi non capiscono quando va lì. Ecco perché un salto del genere potrebbe avere il suo peso nell’orientamento delle matite elettorali. La concomitanza tra regionali e politiche potrebbe, invece, essere un vantaggio.

Eliana Esposito e Fabio Maggiore

Completano il quadro Eliana Esposito (‘Siciliani Liberi’) e Fabio Maggiore (‘Italia Sovrana e Popolare’) che avranno, nel nostro giornale, gli stessi spazi degli altri, per farsi conoscere dalla comunità di LiveSicilia.it. Ma non si fa un torto alla realtà se si ammette che, nella gara della competitività, sembrano parecchio indietro. E non per demeriti, soltanto per la forza oggettiva delle cose. In ogni caso è giusto riconoscere che sono entrambi espressione di comunità appassionate. (Roberto Puglisi)


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