Chiesto rinvio a giudizio per Arnone | Lui: "Denuncio il procuratore capo" - Live Sicilia

Chiesto rinvio a giudizio per Arnone | Lui: “Denuncio il procuratore capo”

Agrigento, l'accusa è di estorsione
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La procura di Agrigento chiede il rinvio a giudizio per l’avvocato, consigliere comunale, e candidato a sindaco di Agrigento, Giuseppe Arnone e lui, per tutta risposta, denuncia il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale e l’aggiunto Ignazio Fonzo. Il politico, accusato di tentata estorsione aggravata e lesioni personali aggravate, secondo le accuse avrebbe picchiato una sua cliente che si sarebbe rifiutata di firmare un documento di compravendita immobiliare. Per Arnone si tratta, invece, di un abuso d’ufficio da parte del procuratore che gli sarebbe “preconcettualmente ostile”. Anche perché, scrive Arnone, la “richiesta di rinvio a giudizio avviene dopo che la querelante ed unica accusatrice aveva rimesso la querela, ritrattato le prime accuse, dichiarato di essere stata in tilt al momento dei fatti, ammesso di avere mentito, dichiarato che l’avvocato Arnone era come un padre per i suoi figli”.

Arnone scrive nella sua denuncia che tutto nasce da una manifestazione a Roma di Walter Veltroni a cui ha partecipato il 25 novembre 2011. Il giorno successivo, infatti, Arnone rilascia un’intervista a un emittente locale, mostrando una maglietta con incise le frasi di Veltroni, al quinto piano del palazzo di Giustizia, dove hanno sede anche gli uffici della procura. Il procuratore Di Natale, sostiene Arnone, dopo circa mezz’ora dall’intervista lo convoca nel suo ufficio, “a mezzo telefono e con tono molto seccato”. Il magistrato avrebbe protestato nei confronti della scelta di Arnone e del giornalista di fare l’intervista nel palazzo di giustizia. Arnone si è scusato e “innanzi al Procuratore” ha chiamato il giornalista chiedendo di non mandare in onda l’intervista.

Ma, ciò nonostante, “il dottor Di Natale si inventava di sana pianta, al di fuori di ogni criterio, e all’unico fine di danneggiare lo scrivente” l’accusa di “oltraggio a magistrato in udienza”  per l’intervista rilasciata da Arnone. Quindi è stata avviata un’indagine conclusasi con l’archiviazione. Arnone scrive: “Il procuratore approfittava della richiesta di archiviazione per offendere gratuitamente il sottoscritto definendolo come soggetto che supera ‘senza scrupoli e con assoluta disinvoltura’ limiti deontologici e di opportunità”.

Arnone contesta l’azione della procura, oltre che nel merito, anche nella forma, perché, secondo lui, il procedimento, visto che vedeva come persona offesa il procuratore, era di competenza del tribunale di Caltanissetta. A questo aggiunge che il luogo in cui è stata fatta l’intervista si trova a tre piani dall’aula d’udienza più vicina.

Sulla stessa linea, Arnone denuncia anche il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo che, nel novembre 2010, avrebbe approfittato del rigetto di un suo stesso esposto “all’unico fine di inserire nel provvedimento una serie di aggettivi e valutazioni gravemente offensive nei confronti del sottoscritto che veniva tra l’altro caratterizzato da ‘atteggiamenti ripetuti e quasi ossessivi’ e definito sostanzialmente come un ignorante”. L’esposto in questione, spiega Arnone, denunciava la condotta del capo dell’ufficio Urbanistica di Agrigento, Sebastiano Di Francesco. “Per comprovare la serietà dell’esposto – aggiunge Arnone – si fa presente che un anno dopo, cioè nel novembre 2011, il Di Francesco veniva colpito da ordinanza cautelare”.

Ancora, lo scorso ottobre, Arnone è stato convocato in procura: “I due (Di Natale e Fonzo, ndr) congiuntamente protestavano per le critiche mosse dallo scrivente in ordine alla sostanziale ignavia dell’ufficio giudiziario nel non procedere, malgrado l’evidenza dei fatti di falso ideologico e le prove raccolte, nei confronti del segretario del Pd Emilio Messana”.

Arnone sostiene di essersi deciso a presentare questa denuncia, inoltrata oltre al tribunale di Agrigento, anche al Csm e al ministero della Giustizia, dopo aver appreso della richiesta di rinvio a giudizio che lo riguarda, “ad un mese dalle elezioni a sindaco che mi vedono favorito”.


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