Chiuso l'istituto Saldino, il preside: "Gesto atroce ma sono costretto" - Live Sicilia

Chiuso l’istituto Saldino, il preside: “Gesto atroce ma sono costretto”

Gli assessori Chinnici, Di Gangi e Giaconia scrivono al sindaco e agli assessori Tamajo e Mineo

PALERMO – “Il gesto più atroce che può compiere un dirigente scolastico è quello di chiudere la scuola, privando le bambine e i bambini del loro diritto allo studio. Purtroppo oggi mi sono trovato a dover fare questa scelta perché il cattivo odore e la pessima qualità dell’aria, determinata dall’incenerimento di cassonetti stracolmi di rifiuti, non hanno consentito a 150 persone di svolgere la regolare attività didattica nel rispetto della sicurezza degli alunni e delle alunni e di tutto il personale scolastico. Purtroppo, nel nostro quartiere, l’Istituto Comprensivo Giuliana Saladino si trova nella brutta situazione di dover scegliere se salvaguardare la salute pubblica o garantire il diritto allo studio“. A scriverlo è l’ex Giusto Catania, preside dell’Istituto Saladino

L’appello dei consiglieri: “Facciamo di tutto per garantire il diritto allo studio”

“Facciamo di tutto affinché venga garantito, per quanto possibile, il diritto allo studio agli alunni e alle alunne dei plessi Fuga e Calandrucci dell’Istituto Giuliana Saladino“. L’appello arriva dai consiglieri e le consigliere di Progetto Palermo Valentina Chinnici, Mariangela Di Gangi e Massimiliano Giaconia, dopo la denuncia del dirigente scolastico Giusto Catania, che ha chiuso in via precauzionale i due plessi scolastici. 

La lettera siglata dagli esponenti del gruppo consiliare in cui si chiede un intervento di somma urgenza è indirizzata alla Rap, agli uffici comunali competenti e, per conoscenza, è stata inviata anche al Sindaco Roberto Lagalla e agli assessori Andrea Mineo e Aristide Tamajo. 

“Al fine di garantire la regolare ripresa delle lezioni in condizioni di sicurezza scrivono i tre nella missiva – si chiede, a ciascuno per quanto di rispettiva competenza, di voler disporre un urgente intervento di bonifica dell’area in oggetto e di valutare una differente dislocazione dei contenitori, certamente poco consona in prossimità di un plesso scolastico frequentato giornalmente da centinaia di bambini e adulti“.

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