"Ci chiamavano esagerati..." | Sergio, palermitano in America

“Ci chiamavano esagerati…” | Sergio, palermitano in America

I controlli all'aeroporto di New York, quasi deserto (Foto di Sergio Ganci)

Commenti

    Gli Usa hanno gestito disastrosamente l’emergenza covid 19, sottovalutando clamorosamente come documenta Sergio intervistato da Live Sicilia. Fino a fine marzo i tamponi costavano 3mila e 500 dollari, ecco perchè c’erano pochi casi, perchè nessuno poteva permettersi i tamponi! Ora i casi sono arrivati a 400 mila negli Usa, 4 volte di più che in Cina! E gli Usa nella bufera internazionale e interna, criticati sia dall’estero sia dall’interno, per parare le accuse criticano la cina parlando di ritardi inesistenti. semmai i ritardi sono degli Usa, che dopo 3 mesi dallo scoppio dell’epidemia ancora minimizzavano, salvo ora rendersi conto del disastro totale.

    La Cina ha già Bloccato l’Epidemia da almeno 20 giorni e stanno tornando al lavoro, vediamo adesso quanto tempo impiegheranno loro.

    Gli Usa sono una potenza economica, devono salvaguardala. La logica Italiana oltre in parte Europea è un’altra.

    A me i numeri di Cina, Russia, Corea del nord, Turchia e di altre nazioni guidate da uomini sovranisti non convincono. Ci sono nazioni grandi che confinano con la Cina tipo Tagikistan e Turkmenistan o come lo Yemen che dicono che non hanno nessun contagiato. Se sovranismo significa pensare solo ai soldi preferisco che a guidarci sia gente che abbia un minimo di sentimento. Per andare troppo dietro al denaro noi abbiamo chiuso la Lombardia con qualche giorno di ritardo. Giorni che son diventati settimane o quasi un mese in Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, stati uniti e tantissime altre nazioni. E ogni giorno di ritardo aumenta la percentuale di contagiati. Negli states si è osannato trump che nel giro di pochi giorni è passato dal tutto aperto a sé avremo sotto i 100 mila morti avremo fatto un buon lavoro. Stessa cosa per Boris Johnson, dal tutto aperto purtroppo è finito ricoverato in terapia intensiva (sperando che guarisca presto).

    Si siamo esagerati.

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Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

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