“Le circoscrizioni allo stato attuale non hanno senso di esistere”. Chi parla è Umberto Lo Sardo, il presidente della V circoscrizione di Palermo, la seconda del capoluogo siciliano in ordine di estensione. Le richieste arrivano alla circoscrizione o direttamente al consigliere in giro per il quartiere che presenta poi tutto in seduta di consiglio. Ma la delibera, poi, deve passare dal Comune. Che può applicarla o farla diventare carta straccia.
Lo Sardo chiede un decentramento concreto, maggiori poteri alle circoscrizioni, delle quali, però, come i consiglieri stessi ammettono, i cittadini potrebbero poter fare a meno rivolgendosi direttamente a chi eroga i servizi. Così tra un torneo di carte e un frigorifero caduto da togliere dalla strada, sono una trentina le segnalazioni rivolte ogni giorno ai consiglieri. E intanto le “circo-scrizioni” costano al comune due milioni di euro l’anno, come rivela l’inchiesta pubblicata nel nuovo numero di “S” in edicola.