Rifiuti ed emergenza organico |"Presto nuovo impianto compost" - Live Sicilia

Rifiuti ed emergenza organico |”Presto nuovo impianto compost”

Sorgerà in territorio di Motta Sant'Anastasia e avrebbe già ottenuto le autorizzazioni.

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CATANIA – Sarebbe già stato risolto il problema del conferimento dell’organico dalla SRR di Catania città metropolitana. La nota inviata dalla ditta Ofelia, la scorsa settimana, al Comune di Belpasso ma verosimilmente anche ad altri Comuni, sull’impossibilità di ricevere altro oche l’impianto non potrà più abbancare organico a partire dal 15 giugno – ma forse prima, precisano dall’azienda di compostaggio – ha infatti gettato nel panico gli amministratori che, per conferire i rifiuti, potranno essere costretti a mandarli in discarica. Con buona pace della raccolta differenziata.

Ma una soluzione esiste, quanto meno per la frazione organica, quella per la quale, al momento, si è presentato il problema dell’insufficienza delle piattaforme di trasformazione: la SRR Città metropolitana, presieduta da Massimo Rosso, avrebbe già individuato un impianto, grande, in territorio etneo. La Srr ha individuato alcuni impianti di compostaggio che dovrebbero essere autorizzati, tra cui quello che verrà aperto nel territorio di Motta Sant’Anastasia e che ha ricevuto l’autorizzazione; insomma, è pronto per essere utilizzato, annullando così l’emergenza in atto. Si tratta di un grande impianto capace di ricevere l’umido di tutta la Città metropolitana. Anche quello di Catania quando inizierà a raccoglierlo.

Perché, rispetto alle percentuali di differenziata, sembrerebbe proprio la città di Catania ad abbassare la media, fermandosi nel primo trimestre del 2017 ad appena il 10,59%. Cattive performance che abbasserebbero le percentuali dell’intera Città metropolitana e che avrebbero comunque evitato l’esplosione della “bomba” organico. Nei primi tre mesi del 2017, infatti, i Comuni della SRR sono riusciti a raccogliere il 24%. “Senza i numeri di Catania – afferma Rosso- saremmo arrivati al 40% e, a pieno regime, avremo 90.000 tonnellate. E’ chiaro – conclude -che occorre prevedere impianti e piattaforme e predisporre i bandi per realizzarli. Questo l’unico modo per uscire dalla crisi”.


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