PALERMO – Il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore regionale alla Funzione pubblica Luisa Lantieri hanno scelto i nuovi commissari delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Si tratta rispettivamente di Girolamo Di Fazio, Salvo Cocina e Francesco Calanna. I tre commissari prenderanno quindi il posto di Leoluca Orlando, Enzo Bianco e Renato Accorinti. Anche se una di queste nomine appare già in bilico.
La scelta di commissariare le città metropolitane, ha spiegato Crocetta alcuni giorni fa, è una sorta di “atto dovuto”, dopo l’approvazione da parte dell’Ars della legge che riforma ancora una volta le ex Province reintroducendo il voto diretto e l’elezione anche per i sindaci metropolitani. Che quindi, norma alla mano, devono decadere automaticamente. Una legge, a dire il vero, impugnata dalla Presidenza del consiglio dei ministri, ma che rimane in vigore in attesa della pronuncia della Corte costituzionale.
E così, Crocetta ha scelto, individuando – come da tradizione in questa legislatura – i nuovi commissari anche nella cerchia dei suoi fedelissimi o di quelli di Beppe Lumia, braccio destro del governatore. Girolamo Di Fazio è un ex questore di Agrigento, poliziotto di grande esperienza e già nominato commissario del Comune di Termini Imerese, lo stesso comune d’origine di Lumia al quale il nuovo commissario della Città metropolitana di Palermo sembra essere molto gradito. Di Fazio sostituisce quindi Orlando, con il quale nei giorni scorsi Crocetta aveva pesantemente polemizzato, anche a causa della gestione della lista “comune” a sostegno del candidato Fabrizio Micari: “Devo commissariare gli enti – ha spiegato Crocetta – e non posso fare altrimenti. Orlando, Bianco e Accorinti non hanno titolo per stare lì. Non mi possono chiedere anche questo sacrificio”.
Certamente un fedelissimo di Lumia e uno dei più attivi militanti del Megafono è invece Francesco Calanna, capace di ottenere in questa legislatura e da esterno alla Regione, qualcosa come una dozzina di proroghe dell’incarico di commissario straordinario dell’Ente per lo sviluppo agricolo. Recentemente, Crocetta, in occasione di una infornata di nomine che ha coinvolto quasi esclusivamente componenti degli uffici di gabinetto e uomini vicini al movimento del presidente, ha nominato Calanna anche commissario dell’Istituto autonomo case popolari di Messina. Un incarico, quest’ultimo, però, che rischia di compromettere proprio la nomina di Calanna al posto di Renato Accorinti: per gli esterni (ossia per i burocrati che non fanno parte del ruolo dei dipendenti regionali) è possibile ricoprire un solo incarico di commissario. Un fatto che era emerso clamorosamente in un’altra occasione, e anche in quel caso c’entravano le ex Province: si tratta della nomina di Antonio Ingroia al vertice del Libero Consorzio di Trapani, poi saltata, appunto, a causa del “cumulo” di incarichi. Resta da capire se, come fatto in altre occasioni, il governatore intenderà considerare Calanna un “interno” per via dell’incarico attuale – e sono tre – nell’ufficio di gabinetto dell’assessore regionale alle Infrastrutture e uomo del Megafono, Luigi Bosco. Stando al sito ufficiale della Regione, aggiornato al primo settembre scorso, Calanna è attualmente il capo della segreteria particolare dell’assessore. Non è escluso che la sua nomina adesso passi attraverso un’analisi degli uffici dell’assessorato della Funzione pubblica.
Infine, ecco la nomina di Salvo Cocina, ex dirigente generale, oggi cura l’ufficio dedicato alla verifica dei dati sulla raccolta differenziata. Prenderà il posto di Enzo Bianco, il sindaco (e sindaco metropolitano) di Catania al quale Crocetta, fino a pochi giorni fa, non ha risparmiate critiche e frecciate anche riguardo al mezzo flop della formazione della lista “Micari presidente” per le elezioni regionali.