Cittadella giudiziaria, tar rigetta sospensiva: Falcone entusiasta, M5S frena - Live Sicilia

Cittadella giudiziaria, tar rigetta sospensiva: Falcone entusiasta, M5S frena

I pentastellati ricordano all'assessore dell'altro ricorso.

CATANIA – “Abbiamo accolto positivamente la decisione del Tar che segna, dopo la dovuta attesa, un passo in avanti decisivo per la costruzione della nuova Cittadella giudiziaria etnea. Il giudice amministrativo ha rigettato la richiesta di sospensiva dell’appalto, avanzata dai ricorrenti, e rinviato al prossimo autunno il giudizio di merito. Adesso possiamo riprendere il cammino, procedendo spediti verso la consegna dei lavori e l’apertura di un grande cantiere di rigenerazione urbana per Catania”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, rendendo nota l’ordinanza del Tar etneo che respinge il ricorso per l’annullamento del bando di gara e della relativa aggiudicazione dei lavori di realizzazione dei nuovi Uffici giudiziari di Catania, in viale Africa. A fare appello era stata una delle imprese che avevano partecipato alla procedura di affidamento curata dal Genio civile e dall’Urega etneo. Il Tar, rigettando il ricorso, ha fissato la discussione nel merito per il prossimo 19 ottobre. Il Genio civile procederà adesso alla firma dei contratti e alla consegna dell’opera. 

“Quando ci siamo insediati – aggiunge l’assessore – avevamo trovato l’ex palazzo delle Poste ridotto a uno scheletro abbandonato e un progetto, quello della Cittadella, chiuso in un cassetto con oltre 40 milioni di euro inutilizzati. Il governo Musumeci ha rimesso ordine alla vicenda e liberato la città da quel grande edificio degradato, finalmente demolito. Abbiamo poi mandato in gara l’opera, recuperando decenni di tempo perduto, dopo aver dato vita a una progettazione realmente partecipata della futura infrastruttura, come riconosciuto dagli ordini professionali. La Regione – conclude Falcone – è attore protagonista del più grande intervento di risanamento urbano che Catania vedrà svolgersi nei prossimi mesi”.

L’intervento dei 5 Stelle

“Abbiamo letto i toni trionfalistici dell’assessore regionale Falcone sulla vicenda della cittadella giudiziaria a Catania. Ricordiamo all’assessore che quello dell’impresa privata non è l’unico ricorso presentato. Ce n’è infatti anche un altro, presentato dal Movimento 5 Stelle e dall’Osservatorio delle Politiche Urbane e Territoriali di Catania, insieme ad associazioni e cittadini che chiedono di tutelare quella zona e di convertirla in un parco sul mare, la cui udienza di merito è fissata per il 6 dicembre di quest’anno”. A dichiararlo i Portavoce del Movimento 5 Stelle Catania, a proposito delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone sull’ordinanza del Tar etneo che respinge il ricorso per l’annullamento del bando di gara e della relativa aggiudicazione dei lavori di realizzazione dei nuovi Uffici giudiziari di Catania, in viale Africa.

“Catania – aggiunge Gianina Ciancio, deputata all’Ars – è una città con un deficit di verde spaventoso e dovremmo sfruttare le occasioni di demolizione di vecchi e orribili palazzi come l’ex palazzo delle Poste, come un’opportunità per riprenderci spazi vitali e trasformarli in aree verdi. A maggior ragione, in questo caso, visto che ci troviamo in una delle poche aree fronte mare rimaste libere in città”.

“Abbiamo sempre ribadito di non essere contrari al progetto della cittadella giudiziaria –  conclude Graziano Bonaccorsi consigliere comunale M5S – ma esistono delle valide alternative, alcune anche valutate e poi inspiegabilmente messe da parte (esempio l’Ascoli Tomaselli), che potrebbero risolvere, in tempi brevissimi, i problemi degli uffici giudiziari a Catania. Se nuova costruzione deve essere, la si faccia a Librino, creando un presidio di legalità in un quartiere dimenticato dallo stato e dalle istituzioni, ma sempre utile alla politica durante le tornate elettorali.”

“È un’opportunità – concludono i Portavoce – che non possiamo perdere e per questo il MoVimento 5 Stelle ha deciso di muoversi a tutti i livelli, politici, mediatici e giuridici, per tentare di bloccare il progetto.”


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