Clan Laudani, i "vicerè" della mafia: le condanne in appello - Live Sicilia

Clan Laudani, i “vicerè” della mafia: le condanne in appello

Il processo ordinario frutto dell'inchiesta che nel 2016 ha decapitato la cosca catanese. La sentenza di secondo grado.

CATANIA – Il blitz Viceré è storico. Per i numeri e per gli effetti devastanti che avuto nella ‘sopravvivenza’ militare del clan Laudani. Nel 2016 il colpo fu durissimo. Dalla famiglia di sangue fino ai capi di cittadine e quartieri finirono in manette. Oltre 100 indagati. La gran parte degli imputati – 65 per la precisione – hanno affrontato il rito abbreviato già ad un passo dalla Cassazione. Invece, poco fa, la Corte d’Appello di Catania ha emesso la sentenza del processo ordinario.

La Pg Iole Boscarino ha esaminato il pentito Giuseppe Laudani, ex giovane reggente della cosca. Il dibattimento infatti è stato rinnovato proprio per l’escussione del collaboratore di giustizia. Che ha puntato il dito sugli otto imputati Giovanni Alfino, Francesco Cristaldi, Orazio Di Grazia, Orazio Isaia, Gianluigi Partini e Rosario Campolo.

La Corte d’Appello alla maggior parte degli imputati ha applicato la continuazione con altre sentenze definendo una pena finale. La sentenza è stata riformata rispetto a quella emessa dal Tribunale nel 2019.

“È ritenuta provata – si legge nel dispositivo- la partecipazione all’associazione mafiosa fino al 6 maggio 2007, ad eccezione di Giovanni Parisi che va estesa fino al 2009”. 

Le condanne della Corte d’appello sono: Giovanni Alfino, 11 anni, 9 mesi e 9950 euro (pena finale assorbita e in continuazione con altra sentenza), Saverio Francesco Cristaldi, 13 anni 8 mesi e 14 mila euro di multa (pena finale ritenuta la continuazione con altre sentenze definitive),  Orazio Di Grazia, 12 anni (applicata la continuazione con altra sentenza), Orazio Salvatore Di Mauro, 7 anni e 6 mesi (riconosciuta attenuante), Carmelo Orazio Isaia, 5 anni (concesse attenuanti generiche), Giovanni Parisi, 9 anni e 6 mesi, Gianluigi Antonio Partini, 10 anni e 4 mesi e 6350 euro di multa (applicata la continuazione con altra sentenza), Rosario Campolo, 7 anni. 

Alfino è stato assolto dalla Corte d’Appello da alcuni capi d’imputazione per non aver commesso il fatto, Parisi per una contestazione ha avuto sentenza di assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste”, 

Sono 90 i giorni fissati per il deposito della motivazione della sentenza. Gli avvocati – componenti del collegio difensivo – Donatella Singarella, Maria Caltabiano, Tommaso Manduca, Pierpaolo Montalto, Giuseppe Passarello, Nino Salvo, Giorgio Antoci, Ignazio Danzuso, Salvatore Pappalardo, Belinda Zisa sono già pronti al ricorso per Cassazione. 

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