PALERMO – L’ennesima sfaccettatura del Covid: in via Giuseppe La Farina, fuori dal centro analisi Karol Lab, si assiste ad assembramenti formati anche da chi si deve sottoporre al tampone. A segnalarlo a Live Sicilia è Valeria Cirrincione, condomina del palazzo da cui si accede al centro, che osserva come i clienti si ritrovano continuamente a stazionare fuori o dentro l’androne in attesa del proprio turno.
“Sia chiaro che si tratta di un servizio sacrosanto e fondamentale – premette chi ha segnalato – ma non mi pare normale che per entrare in casa mia debba scavalcare decine di persone rischiando la salute. So che il laboratorio Karol scagliona gli orari, ma evidentemente non è sufficiente. E oggi ci si è messa anche la pioggia: le persone sono per metà dentro l’androne e per metà fuori, con la portinaia del palazzo, preoccupata, che cerca di mettere ordine come può”.
Cirrincione aggiunge che “è anche nato un controsenso nel controsenso: per evitare folle il centro analisi chiede alle persone in fila di spostarsi sul marciapiede di fronte, ma il problema è che su quel marciapiede c’è uno degli accessi alla scuola Mario Rapisardi. La conseguenza è che i collaboratori scolastici invitano continuamente i clienti a tornare dov’erano prima”. La residente poi fa presente di aver “già chiamato prima il 112 e poi la polizia municipale, ma devo dire che l’unica certezza è che si rimbalzano le responsabilità a vicenda”.
Recandosi al centro analisi, la situazione è esattamente come viene descritta: le persone in attesa sono decine, tutte con la mascherina ma non sempre distanziate, e la gestione dei turni e del distanziamento stesso appare confusa. In alcune circostanze, per informarsi sulle dinamiche di ricevimento, i clienti si ritrovano ammassati in gruppi nella portineria del condominio.
“Mi era arrivata una mail di conferma dell’appuntamento per il tampone, previsto per un orario preciso – dice una persona in coda – ma una volta qui ho scoperto che non è stato rispettato nessun ordine. Questo perché di fatto il turno è risultato fisico, nonostante quanto riportato nella mail mi garantisse un accesso ben definito. In pratica, se per esempio chi deve fare il test alle 12 arriva al Karol Lab alle 11, può comunque scavalcare chi ha appuntamento prima di lui”.
Il caso è già sotto la lente di diversi condòmini del palazzo, alcuni dei quali “stanno anche provvedendo per vie legali – dice la nostra lettrice –. La base di partenza è che il regolamento di condominio, che risale addirittura al 1958, vieta ogni attività di laboratorio. Ma anche volendo prescindere da questo, con l’arrivo del coronavirus la cosa andrebbe gestita diversamente perché è tutto più pericoloso. Nessuno può sapere quanti positivi al Covid passino ogni giorno dagli stessi locali dove passano anche i nostri figli. Non sono quindi la sola a pensare che un servizio del genere andrebbe organizzato da Karol molto meglio di così – conclude – e soprattutto munendosi di un accesso diverso da quello riservato a chi abita nel palazzo”.
La replica
Karol Lab fa sapere che il condominio ha più volte rigettato la richiesta informale di utilizzo delle terrazze al piano terra; così il laboratorio, che è uno tra i pochi accreditati per effettuare tamponi rinofaringei, ha deciso di inviare un’istanza al prefetto di Palermo. L’obiettivo rimane la concessione in uso temporaneo delle terrazze, che alla Karol Lab risultano inutilizzate, in modo da far attendere gli utenti in aree controllate, senza arrecare disturbo sul marciapiede e nel rispetto delle normative anti-Covid. L’azienda aggiunge che sarebbero previsti anche dei gazebo per consentire ai clienti di ripararsi dalla pioggia.
Quanto alla situazione osservata stamani, Karol Lab risponde che l’accesso al laboratorio è disciplinato oltre che dalle prenotazioni anche dal personale dedicato, che accompagna direttamente all’interno del laboratorio solo chi deve effettuare il tampone. Per il centro analisi sarebbe ancora una volta l’uso delle terrazze a evitare gli affollamenti e occupazioni di suolo pubblico che sfuggono al controllo: Karol Lab sostiene si tratti di utenti che cercano di procedere alla prenotazione del tampone direttamente sul posto, al di fuori delle modalità telematiche previste.
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