Coime, Orlando contro il Mef| "La Corte dei Conti ci dà ragione" - Live Sicilia

Coime, Orlando contro il Mef| “La Corte dei Conti ci dà ragione”

Il sindaco ripesca una relazione del 2010: "La mano destra non sa quello che fa la sinistra"

COMUNE DI PALERMO
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PALERMO – Orlando si prepara allo scontro frontale con il ministero dell’Economia. Il sindaco di Palermo sarà protagonista, martedì prossimo, di una seduta di consiglio comunale che si annuncia a nervi tesi: il Professore, colpito dalla relazione del Mef che rischia di bloccare concorsi e stabilizzazioni, si prepara a fare la voce grossa e la butta tutta in politica. Una linea di aperta sfida nei confronti della Ragioneria generale dello Stato ma anche di tutto il governo, nella quale il primo cittadino vorrebbe coinvolgere attivamente anche partiti e sindacati. La tesi del sindaco è chiara: i rilievi rischiano di paralizzare la quinta città d’Italia e di colpire i servizi e il personale.

Un aspetto particolarmente delicato riguarda il Coime, ossia oltre 850 dipendenti (quelli rimasti rispetto ai 1.500 iniziali) che dagli anni Ottanta vengono pagati grazie a un contributo straordinario dello Stato e che, pur essendo in forze del comune di Palermo, non sono in pianta organica e hanno addirittura un contratto diverso, quello degli edili. Una anomalia figlia di una norma ad hoc dell’epoca pensata per Palermo e per il comune e la provincia di Napoli, ma che oggi torna prepotentemente d’attualità.

Il Mef ha giudicato il Coime come personale “in eccedenza” e l’inserimento in pianta organica farebbe saltare tutti i parametri, impedendo nuove assunzioni e stabilizzazioni dei precari. Orlando è pronto a dare battaglia e lo farà brandendo una relazione della Corte dei Conti del 2010 proprio sul Coime, nato da un accordo alla fine degli anni Novanta tra Palermo e il governo romano.

“Se qualcuno aveva dei dubbi sulle anomalie che hanno contraddistinto la vicenda della verifica contabile svolta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al Comune di Palermo, basta andare a vedere il carteggio che lo stesso Ministero ha intrattenuto con la Corte dei Conti e con il Ministero dell’Interno nel 2010 proprio sulla regolarità della gestione del Coime da parte del Comune di Palermo – dice il sindaco – Se ne evince che evidentemente al Ministero c’è una mano destra non sa o fa finta di non sapere cosa fa la sinistra, e forse nemmeno ciò che fa la mano… destra”.

“Il Comune di Palermo – si legge nelle relazione dei giudici contabili – ha adottato misure organizzative nuove per assicurare la conforme gestione delle somme ricevute agli scopi previsti dalla legge”; peraltro ministero dell’Interno e Comune avevano all’epoca adottato “misure conseguenziali” e lo stesso Mef, a seguito dell’indagine, aveva istituito un apposito capitolo di spesa relativo ai contributi erogati al Comune di Palermo.

“Con il Comune di Palermo – si legge nella relazione – non si è resa necessaria la convocazione di apposito incontro, in quanto l’ente ha assicurato che avrebbe operato in conformità alle osservazioni della Corte” e che “l’Amministrazione ha di fatto posto le basi per dotare tale struttura edile di un vero e proprio piano industriale, ovviamente nei limiti delle potenzialità proprie di un ente pubblico”.

“Di fronte ad affermazioni così chiare e nette, che furono mandate dalla Corte anche ai Ministeri dell’Interno e dell’Economia, che ci sia ancora chi ha voglia di “verificare” è sempre legittimo, ma che lo faccia ignorando il passato è sicuramente grave, se non sospetto, conclude Orlando”.


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