Collegato, impugnata una norma | Salve le assunzioni dei formatori - Live Sicilia

Collegato, impugnata una norma | Salve le assunzioni dei formatori

Stop di Roma alla norma che dà potere "illegittimo" alle società partecipate.

PALERMO – Lo Stato decide quali norme del Collegato impugnare. All’esame della Consulta andrà una sola disposizione della legge Stralcio, ovvero la norma che riguarda il potere di certificazione dei crediti da parte delle società e dei consorzi in liquidazione. Secondo il Consiglio dei ministri, infatti, la norma regionale sconfinerebbe nella competenza statale. Salva, invece, nonostante le voci degli ultimi giorni di una possibile impugnativa la norma sui formatori.

La legge collegata alla Finanziaria, dunque, rimane sostanzialmente invariata nel suo impianto, nel quale è previsto l’accorpamento di Ircac e Crias e alcune disposizioni in materia di società partecipate, consorzi universitari, lavoratori forestali, dipendenti degli enti parco, formazione professionale.

La norma impugnata è un comma aggiunto alla legge Finanziaria attraverso il Collegato. L’articolo 85 della legge di Stabilità prevede che i consorzi e le società liquidate possano certificare i crediti vantati dai loro creditori. Il Collegato ha aggiunto un’altra disposizione che prevede che questi enti possano iscriversi alla piattaforma di certificazione. Questa possibilità per il Consiglio dei ministri non rispetta la Costituzione perché la materia trattata sarebbe di competenza statale in quanto attinente alla finanza pubblica.

Gli enti a cui la Regione avrebbe dato il potere di certificare i crediti, secondo Palazzo Chigi, avrebbero ricevuto un potere illegittimo in quanto non sono pubbliche amministrazioni e perciò non possono iscriversi alla piattaforma. Insomma, l’Assemblea regionale siciliana, nell’approvare la legge avrebbe descritto male il meccanismo di certificazione e lo Stato non può consentire tale errore.

“Infatti la disposizione in esame – così conclude la delibera del consiglio dei Ministri di ieri – incide in maniera illegittima sul quadro nazionale di riferimento in materia di certificazione crediti tramite Pcc (piattaforma per la certificazione dei crediti, ndr) e con riguardo ai compiti ulteriori posti a carico di organi e amministrazioni dello Stato rispetto a quelli individuati con legge statale, nonché sugli oneri amministrativi e finanziari ricadenti sullo Stato e pertanto deve essere impugnata a norma dell’articolo 127 della Costituzione”.

Sventata la minaccia di un possibile ricorso sulla norma la Formazione. Una nota dell’ufficio legislativo del ministero della Giustizia, infatti, proponeva di sottoporre al vaglio della Corte Costituzionale la norma che prevede l’assunzione in via prioritaria dei lavoratori dell’albo degli ex formatori. Ma il Consiglio dei Ministri ha deciso di non intervenire in questo settore.

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