Comizio della meloni e scontri: "Fatto grave" - Live Sicilia

Comizio della Meloni e scontri: “Fatto grave”

Le reazioni alle tensioni in centro

“Un’azione di ‘contenimento’, come è stata chiamata, con la mano così pesante contro attivisti noti che manifestavano pacificamente e anche contro i giornalisti che facevano il loro mestiere, lascia di stucco, è sintomo di un clima pesante. Un clima che la stessa Meloni sta contribuendo ad alimentare”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, a proposito dei fatti di ieri durante il comizio di Giorgia Meloni a Palermo.

“Il confronto democratico, la civile protesta contro idee e politiche che non si condividono – e nel caso di ieri sono molti i punti che ci accomunano ai manifestanti nella critica alle posizioni espresse dall’esponente di Fratelli d’Italia – esigono libertà di espressione e di potere essere praticati serenamente – dice Mannino – soprattutto durante snodi delicati come quelli rappresentati dai periodi elettorali. Dovrebbe invece destare preoccupazione e essere posto sotto la massima attenzione l’atteggiamento di taluni candidati della destra che non esitano in queste ore a inneggiare al fascismo e ai periodi più bui della storia dell’Europa e dell’Italia. Vogliano andare avanti, non tornare indietro, la democrazia va protetta”.

L’Associazione stampa parlamentare siciliana si schiera a fianco dei colleghi giornalisti che ieri pomeriggio sono stati coinvolti in alcuni episodi per le strade di Palermo durante gli interventi della polizia mentre in piazza Politeama era in corso il comizio della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. In particolare, l’Associazione si stringe attorno alla cronista di Repubblica Alessia Candito, colpita e caduta per terra mentre stava documentando l’intervento degli agenti in tenuta antisommossa nei confronti di alcuni manifestanti scesi in piazza per contestare e tenuti a distanza dal comizio elettorale.

Solidarietà anche a tanti altri cronisti e operatori spintonati durante le fasi concitate in via Ruggero Settimo e al collega giornalista identificato dalle forze dell’ordine solo perché stava scattando delle foto ai cartelli mostrati dai manifestanti. Deplorevole inoltre l’azione dei no-vax che hanno imbrattato i muri dove ha sede l’Ordine dei giornalisti. L’Associazione si augura che si tratti solo di episodi e non della restaurazione di un clima che deve appartenere solo alla storia.

“I manganelli apparsi al comizio della Meloni sono un fatto grave, una misura assolutamente sproporzionata ed un triste presagio di quel che sta per accadere nel paese. Chiederò stamane al questore di Palermo la ragione di questa violenza verso pacifici avversari politici della signora Meloni. In questi giorni per quattro fischi hanno piagnucolato e hanno ottenuto una inutile prova muscolare delle forze dell’ordine. La verità è che ci sono apparati dello Stato che si sono messi al servizio della campagna elettorale di Fratelli d’Italia perché ritenuti vincenti. Ne hanno fatto le spese ieri sera a Palermo le giovani femministe malmenate per aver protestato contro le pericolose banalità che esprime la signora Meloni sui diritti delle donne”.

Lo dice Bobo Craxi, esponente socialista, candidato all’uninominale Palermo 2 per il centrosinistra. “La coppia Meloni-Varchi – aggiunge – ha ottenuto che le Forze dell’ordine aggredissero a Palermo le proprie avversarie politiche, dando una prova muscolare di controllo del territorio contro una decina di femministe. Una cosa triste”.


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