PALERMO – Il Pd fa il pieno e non lascia nulla agli altri. E insieme al movimento di Sicilia Futura, che ai autodefinisce di ispirazione renziana, piazza sei presidenti di commissione su sette all’Ars. Quattro infatti sono stati i deputati democratici eletti per guidare le commissioni permanenti: Giuseppe Laccoto renziano alla quarta legislatura a Sala d’Ercole va alla guida delle Attività produttive, Mariella Maggio invece eletta presidente della commissione Ambiente, dove “salta” l’uscente Giampiero Trizzino. I grillini alla fine non potranno contare su nessun presidente, nonostante siano il secondo gruppo per numero dei deputati all’Ars. Confermato Pippo Digiacomo alla Sanità, mentre all’Unione europea Francesco Cascio (Ncd) perde la presidenza, dove arriva il deputato Pd Concetta Raia.
Il movimento di Totò Cardinale, invece, forte di un accordo più o meno esplicito col Pd, riesce a far eleggere l’ex Pid Salvatore Cascio alla guida della commissione Affari istituzionali, dove batte per un solo voto la deputata La Rocca Ruvolo che rivivrà la stessa esperienza pochi minuti dopo in commissione Cultura dove verrà confermato anche stavolta per una sola preferenza in più Marcello Greco. In commissione bilancio, invece, il presidente è Vincenzo Vinciullo, che fino a ieri svolgeva il ruolo di “facente funzione” al posto di Nino Dina.
Restano fuori dal gioco delle poltrone che contano, quindi, il Megafono, Sicilia democratica e l’Udc. Il maggior alleato, almeno sulla carta, del Pd sembra non l’abbia presa molto bene. E l’impressione è quella di una maggioranza che esce ancora più lacerata dalle divisioni. Forza Italia, con Marco Falcone, parla al riguardo di “rapacità inaudita” del Pd.
Non esattamente il modo migliore per avvicinarsi a una sessione di bilancio che si prospetta molto difficile. E in questo senso, il presidente Ardizzone ha fin da subito pungolato governo e maggioranza: “Con il rinnovo delle Commissioni legislative, – ha detto – il Parlamento siciliano è di nuovo nella pienezza delle sue funzioni e riparte con maggiore slancio. Adesso il Governo non ha più alibi. Depositi, senza più ritardi, il Bilancio e la Finanziaria. Dispiace per la mancata riconferma – continua Ardizzone – del presidente Trizzino alla guida della quarta Commissione, anche perché aveva fatto un ottimo lavoro. La scelta di non votarlo è un atto inutile e irresponsabile, visto che non si è tenuto conto sia del normale equilibrio tra maggioranza e opposizione sia per la presenza del Movimento 5 stelle in tutta l’attività d’Aula”.
19.09 “Con il rinnovo delle Commissioni legislative, il Parlamento siciliano è di nuovo nella pienezza delle sue funzioni e riparte con maggiore slancio. Adesso il Governo non ha più alibi. Depositi, senza più ritardi, il Bilancio e la Finanziaria”. Lo afferma il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, commentando l’elezioni dei presidenti delle Commissioni parlamentari. “Dispiace per la mancata riconferma – continua Ardizzone – del presidente Trizzino alla guida della IV Commissione, anche perché aveva fatto un ottimo lavoro. La scelta di non votarlo è un atto inutile e irresponsabile, visto che non si è tenuto conto sia del normale equilibrio tra maggioranza e opposizione sia per la presenza del Movimento 5 stelle in tutta l’attività d’Aula”.
18.59 Riepilogando.Su sette commissioni permanenti, quattro vedono come presidente un deputato Pd (Laccoto, Maggio, Digiacomo e Raia), due presidenze vanno a Sicilia Futura (Salvatore Cascio e Marcello Greco) e una a Ncd (Vinciullo). Nessun presidente per altri partiti della maggioranza come Udc, Megafono e Sicilia democratica. Nessuna presidenza nemmeno al Movimento cinque stelle, il secondo partito a Sala d’Ercole per numero di deputati.
18.54 Il Pd si prende anche la presidenza della commissione Ue. Concetta Raia ha infatti superato (9 voti contro 4) il presidente uscente Francesco Cascio.
18.49 “Ringrazio tutti i rappresentanti dei partiti presenti all’interno della Commissione Bilancio che mi hanno votato, a prescindere dal ruolo di maggioranza o di opposizione”. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’Ars. “Per questa fine di Legislatura, – ha proseguito Vinciullo – così come ho fatto fino adesso, mi sforzerò di essere un presidente di assoluta garanzia nei confronti di tutti i partiti e, soprattutto, dei cittadini che i partiti rappresentano. Ringrazio quanti mi hanno votato e – ha concluso Vinciullo – rivolgo un affettuoso pensiero al mio predecessore Nino Dina”.
18.45 Il deputato Pd Pippo Digiacomo confermato alla guida della commissione Salute all’Ars. Per lui hanno votato 13 parlamentari. Due i voti per il deputato di Forza Italia Edi Bandiera.
18.25 Marcello Greco è stato confermato presidente della Commissione cultura. Il deputato di Sicilia Futura ha “bruciato” per un voto Margherita La Rocca Ruvolo, battuta per una sola preferenza anche questa volta, dopo l’elezione in commissione Affari istituzionali. A questo punto l’Udc potrebbe non eleggere alcun presidente. Mentre c’è tensione nella maggioranza: anche il Megafono potrebbe restare fuori.
17.55 In commissione Ambiente sgambetto al Movimento cinque stelle, che sembrava certo della conferma alla guida della commissione di GiampieroTrizzino. E invece, con otto voti, contro i sette del deputato grillino, è stata eletta Mariella Maggio, del Partito democratico. Un voto che adesso rischia di complicare le elezioni per le prossime commissioni: Cultura, Sanità e Unione europea.
17.37 Il nuovo presidente della commissione Attività produttive è il renziano Giuseppe Laccoto. Eletto all’unanimità: 14 voti sui 14 presenti.
Non è frequente vedere tanti deputati tra le sale e i corridoi di Palazzo dei Normanni. E oggi non c’è in programma nemmeno una seduta d’Aula. E’ il giorno delle elezioni dei presidenti delle commissioni legislative. Un passaggio che sta lacerando i partiti. Un caos rappresentato dal transito frenetico e a tratti preoccupato di tanti parlamentari nei corridoi del Palazzo. E dalla presenza anche di responsabili di partito che non soggiornano solitamente a Sala d’Ercole: c’è ad esempio il commissario di Forza Italia Gianfranco Micciché e il presidente del Pd Giuseppe Bruno. Intanto, ecco i primi nomi: Salvatore Cascio e Vincenzo Vinciullo rispettivamente alla prima e seconda commissione.
Perché sulle commissioni, un accordo complessivo non esiste ancora. E così, l’equilibrio politico che dovrebbe sostenere il governo, rischia di saltare in aria tra ripicche, simpatie e antipatie. Una incertezza confermata dal fatto che diverse forze politiche avrebbero chiesto al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone di rimandare ancora una volta la votazione. Richiesta respinta.
Ardizzone ha insediato le commissioni. E dalle 16.30 circa si procede con le prime votazioni. In ordine, dalla prima commissione a quella dell’Unione europea. E come detto, non mancano i nodi da sciogliere. A cominciare dalla distribuzione tra i singoli partiti. Un primo accordo prevedeva infatti l’attribuzione di tre seggi al Pd, due all’Area popolare (Udc-Ncd), uno ciascuno al Movimento cinque stelle, a Sicilia Futura e al Megafono.
Ma l’accordo è saltato. Area popolare, infatti, ha richiesto la presidenza di tre commissioni. In quella prima bozza di intesa, infatti, ai centristi sarebbero state destinate le presidenze della commissione Affari istituzionali (in pole Margherita La Rocca Ruvolo) e della commissione Bilancio (con la conferma dell’attuale facente funzioni Vincenzo Vinciullo). A perdere la presidenza a quel punto sarebbe stato Francesco Cascio, attualmente alla guida della Commissione Ue. A sorpresa però la prima commissione è andata al deputato agrigentino Salvatore Cascio, eletto con nove voti, davanti proprio alla La Rocca Ruvolo. Una nomina, questo, che svela un altro dei problemi che aveva complicato il dialogo: Sicilia Futura, tramite il leader Totò Cardinale, aveva deciso di non proporre più come presidente l’attuale guida della Commissione cultura Marcello Greco.
Si passa quindi al voto in seconda commissione. Un voto molto delicato. Tra i più quotati presidenti fin dall’inizio Vincenzo Vinciullo, ma anche il Megafono aveva fatto un pensierino a quella presidenza. L’ha spuntata il deputato Ncd proprio sul capogruppo del Megafono Di Giacinto. Apparentemente più semplici le altre elezioni: in commissione Attività produttive il Pd avrebbe scelto Laccoro, in commissione ambiente ecco la conferma di Trizzino, in commissione Cultura se non sarà Greco, potrebbe essere scelto comunque un deputato centrista (e potrebbero rientrare in gioco La Rocca Ruvolo e Francesco Cascio), in commissione Salute probabile conferma del democratico Digiacomo, mentre in commissione Ue, se non verrà confermato Cascio, spazio a Concetta Raia del Pd.