CATANIA – Non esulta, i numeri non glielo permettono, ma è visibilmente soddisfatto. Il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, commenta a freddo i risultati delle ultime elezioni politiche, che hanno visto lo schieramento fondato da Ignazio La Russa Fratelli d’Italia, di cui è coordinatore regionale, raggiungere nemmeno il 4 per cento dei consensi. “Un partito che vuole rappresentare la rigenerazione del centrodestra e che raggiunge quasi 800 mila voti è un grande risultato”, afferma, mentre sembra strizzare l’occhio a quel Pdl da cui si era staccato nel dicembre dell’anno scorso, per affrontare la corsa per la poltrona di primo cittadino.
Sindaco, come commenta, a 24 ore di distanza, il responso delle urne per quanto riguarda la formazione di cui fa parte e relativamente al centrodestra, in generale?
Sono contento del risultato di Fratelli d’Italia, soprattutto perché stiamo parlando di un partito che è nato il 21 dicembre e che vuole essere un punto di riferimento del centrodestra, tanto è vero che si chiama Centrodestra nazionale. Sono convinto infatti, che, in questo tsunami “grillino” che ha investito l’Italia, cosa che io tra l’altro avevo previsto, per un partito neonato, che vuole rappresentare la rigenerazione del centrodestra, l’aver raggiunto quasi 800 mila voti può essere considerato un grande risultato. Per quanto riguarda la coalizione di centrodestra, è un risultato che nessuno si aspettava e questo dimostra che, quando il centrodestra è unito – e lo dico come valutazione politica, indipendentemente dalla mia collocazione personale – e si sa presentare agli elettori, riesce a raggiungere i risultati”.
Sabato,quindi, sarà allo Sheraton per rispondere alla chiamata di Basilio Catanoso?
Sabato ci sarò perchè l’onorevole Catanoso ha chiamato a raccolta tutti gli esponenti del centrodestra catanese e io sono stato invitato perché sono un esponente del centrodestra.
Medita, forse,un ritorno all’ovile?
Non si tratta di tornarmene nel Pdl: con Ignazio La Russa abbiamo fatto una scelta politica, che vuole rinvigorire il centrodestra, di cui siamo una gamba. Se abbiamo vinto al Senato in Sicilia è proprio grazie ai voti di Fratelli d’Italia. Questo dimostra che quando si è uniti si può vincere.
Quindi spera nell’unità del centrodestra per affrontare le prossime comunali?
Io sono stato molto chiaro anche per quanto riguarda la mia candidatura. L’ho detto e lo sanno tutti: ho interpretato il mio ruolo come sindaco eletto da una coalizione, e non ho nulla da rinnegare rispetto alla mia tradizione culturale e politica, ma nel corso degli anni mi sono voluto caratterizzare come sindaco di tutti i catanesi, al di là delle collocazioni partitiche, perché ritengo che un amministratore debba guardare un po’ più avanti. Mi ricandiderò e chiederò a tutti quelli che non sono collocati o lo sono ma hanno guardato con simpatia a me e apprezzato il mio lavoro, di unirsi in questa avventura. Sempre senza dimenticare la mia origine, ma chiedendo a tutti i partiti che mi hanno appoggiato e permesso di diventare primo cittadino, di stare accanto a me e a tutti coloro che mi stimano, che mi apprezzano e che mi appoggiano.
La spaventa il Movimento 5 Stelle che ha dimostrato di essere forte anche a Catania e che punta a Palazzo degli Elefanti?
Io ho fatto il mio dovere in questi cinque anni: ho messo passione, dedizione e volontà nel mio lavoro e non ho paura di nessuno. Mi ripresenterò alla città e ai cittadini, e saranno loro a scegliere se vorranno continuare con un’amministrazione seria, rigorosa, che si impegna per la città o se vorranno cambiare. Se sceglieranno di cambiare, vuol dire che non sono contenti del mio operato. Non si tratta di spaventarsi: la democrazia è bella per questo. E poi, se i cittadini capiranno e io sarò in condizioni di far comprendere loro che tipo di lavoro ho fatto, quante cose abbiamo realizzato, posso anche essere eletto al primo turno. Il tentativo è questo.