“Bisogna portare almeno a 34 ore gli oltre 2 mila lavoratori part-time del Comune di Palermo e gestire meglio, riclassificandole, le poche risorse a disposizione, altrimenti il dissesto funzionale effettivo dell’ente sarà inevitabile aggiungendosi a quello economico”. E’ questo l’allarme lanciato oggi da Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa-Cisal in occasione della convocazione congiunta della Settima commissione e della commissione Garanzia e trasparenza del Consiglio comunale di Palermo.
“Il Comune nel 2020 aveva preso un impegno preciso, cioè destinare tutte le risorse assunzionali 2020 e 2021 all’aumento delle ore per i dipendenti part-time – dicono Lillo Sanfratello (Cgil Fp), Mario Basile e Margherita Amiri (Cisl Fp), Ilioneo Martinez e Salvatore Sampino (Uil Fpl) e Nicolò Scaglione (Csa-Cisal) – Impegno che i lavoratori chiedono sia rispettato, oltre a quello di utilizzare i fondi stanziati nel bilancio di previsione 2021 che è ancora in fase di redazione. L’ipotesi dall’amministrazione di usare queste somme solo per incentivare alcune categorie, a scapito di altre, è irricevibile: tutti i dipendenti sono allo stremo e tutti i 5170 lavoratori, di cui 2.350 part-time, sono indispensabili per evitare il dissesto funzionale, nessuno escluso. Chiediamo inoltre al sindaco Orlando di considerare la funzionalità degli uffici una priorità assoluta, altrimenti il dissesto economico e funzionale del Comune sarà inevitabile”.
Comune, la richiesta dei sindacati: “Aumentare le ore a tutti i dipendenti”
La nota di Cgil, Cisl, Uil e Csa-Cisal
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